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Di Pietro chiama Vendola e Bersani: "Sposiamoci!"

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Il leader dell'IdV cerca SeL e Pd per "aprire le porte a una nuova opposizione"

domenico d'alessandro
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E' il matrimonio dell'anno, ma le premesse viste nei mesi di "fidanzamento" autorizzano a pensare che la storia sia destinata a non durare tanto. Ed è un matrimonio a tre, celebrato tra Antonio Di Pietro, Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani. Il matrimonio si chiama "rinnovamento del centrosinistra italiano", ma si potrebbe chiamare tranquillamente "mission impossible". Sta di fatto che nel pomeriggio di giovedì il leader dell'Italia dei Valori ha chiamato i suoi colleghi del Partito democratico e di Sinistra ecologia e libertà. "Ho soltanto aperto la porta, senza nessun ultimatum", ha affermato. Una porta aperta verso - spera lui - una nuova opposizione, capace di reagire in maniera compatta (anzi, capace di reagire. E basta) alla maggioranza di centrodestra. I suoi interlocutori, giustamente, hanno chiesto altre 24 ore per pensarci su, prima di dare una risposta. Il generoso Tonino ha concesso "anche una settimana, ma visto che alla fine noi tre saremo, è inutile aspettare. Quando il matrimonio è pronto, sposiamoci...", ha proseguito il vulcanico fondatore del partito dei Valori. Che si è augurato di poter celebrare l'unione entro Natale perché, "a forza di aspettare quale erba del vicino è più buona la coalizione muore di fame". Prepariamo i confetti, sistemiamo l'abito buono. Si celebra il matrimonio della sinistra italiana. Un matrimonio d'amore. Per garantire ai tre personaggi una dignitosa sopravvivenza tra i banchi dell'opposizione.

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