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La Brambilla sotto la lente della Corte dei Conti

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Nel mirino l'attività di alcuni consulenti del dicastero del Turismo: avrebbero svolto attività di partito con risorse pubbliche

Andrea Tempestini
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La Corte dei Conti di Roma ha aperto un'istruttoria sull'attività del ministro Michela Vittoria Brambilla e sul ministero del Turismo. Pur essendo a libro paga del dicastero, alcuni consulenti avrebbero svolto attività di partito: l'ipotesi di danno è quella di utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle che dovrebbero essere oggetto delle consulenze. L'ISTRUTTORIA - L'istruttoria della procura del Lazio della Corte dei Conti, guidata da Pasquale Iannantuono, è stata aperta dopo notizie di stampa di metà novembre scorso secondo le quali alcune persone (10 o 15) assunte dal ministero del Turismo come consulenti per il rilancio dell'immagine dell'Italia svolgerebbero attività di partito. Si tratterebbe di persone con varie provenienze, ma tutte quante caratterizzate dal fatto di avere lavorato nel settore dello spettacolo nelle televisioni Mediaset. Pur essendo a libro paga del ministero stesso o di strutture dipendenti dallo stesso, avrebbero svolto attività nei Circoli della libertà. Si tratterebbe di persone con le quali lo stesso ministro Brambilla aveva o avrebbe lavorato in passato nel mondo dello spettacolo. In particolare, l'attività svolta si sarebbe incentrata tutta in Lombardia. Da questa notizia di stampa, la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria. Dagli uffici di viale Mazzini si sottolinea come necessario esaminare i contratti. Da ciò il fatto che partirà a giorni la richiesta al ministero di fornire tutta la documentazione. I PUNTI D'INTERESSE - Da questa notizia di stampa, la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria. Dagli uffici di viale Mazzini si sottolinea come necessario esaminare i contratti. Da ciò il fatto che partirà a giorni la richiesta al ministero di fornire tutta la documentazione. In particolare, quattro i punti d'interesse: l'oggetto delle consulenze, la durata delle stesse, i curriculum degli assunti e il compenso per loro stabilito. I magistrati contabili valuteranno se le consulenze erano necessarie o meno, visto che sono stati richiesti tagli economici generalizzati e di rilevante dimensione. L'ipotesi di lavoro è ovviamente quella di danno erariale, tenuto conto che proprio l'ultima manovra finanziaria ha ribadito e aggravato le condizioni di rigore per il conferimento di incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni.

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