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Cav: "Magistrati eversivi, serve una commissione"

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Il premier: "Contro di me accuse indecenti". Sulla maggioranza: "Si può governare anche così. Nel 2013 dirò basta"

Giulio Bucchi
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Magistratura, Fini e stabilità di governo. Sono i tre punti cruciali intorno a cui è ruotato il 2010 di Silvio Berlusconi. Nella tradizionale conferenza stampa prenatalizia, il premier ha affondato il colpo soprattutto contro i giudici "corrotti ed eversivi" e l'ex alleato Gianfranco, oggi leader del Fli e "all'opposizione". Sulle prospettive della maggioranza, il Cavaliere si dimostra tranquillo: "Si può governare anche così, con 3 voti di margine alla Camera. A gennaio ho chiesto io una verifica alla Lega, se allora non avremo una maggioranza più solida, la sola alternativa è il voto anticipato". PROCESSI INDECENTI - "Sulla questione dei miei processi sono tranquillo - spiega Berlusconi -. Ci sono alcune accuse totalmente infondate, comiche. I pm non possono esporsi al pubblico ludibrio degli italiani". "Chiederò - rivela - l'istituzione di una commissione bicamerale che verifichi se nella magistratura non ci siano tendenze a fini eversivi". L'11 gennaio la Corte Costituzionale deciderà sulla costituzionalità del legittimo impedimento.  "Sulla necessità del Lodo Alfano l'ho sempre detto: un capo di stato non deve doversi difendere davanti ad una magistratura corrotta. Se la Consulta deciderà diversamente, andrò a difendermi in tribunale, ma spiegherò al 56% degli italiani che mi danno la loro fiducia come stanno realmente le cose". In caso di bocciatura della Consulta, nessun altro intervento in parlamento in stile legittimo impedimento? "Li ho sempre impediti, ho sempre detto no a leggi ad personam". C'è un complotto dei poteri forti di finanza ed economia contro il Premier? "Non credo - risponde - ma la sinistra ha da sempre il desiderio di prendere la scorciatoia giudiziaria". EX ALLEATO - Su Gianfranco Fini il giudizio è definitivo: "E' all'opposizione, non è un presidente della Camera super partes. E non ci sarà riavvicnamento". Quindi una rivelazione su uno degli ultimi incontri con il futuro leader del Fli prima della rottura definitiva: "Gli dissi: 'Non potrai mai litigare con me, perché bisogna essere in due'. E lui: 'Sì, ma per divorziare basta essere uno', indicandosi. Da lì ho capito che la rottura era meditata e definitiva". O MAGGIORANZA O VOTO - Sul governo, Berlusconi è convinto: "Può tenere anche con 3 voti di margine alla Camera, in Germania, Usa e Canada hanno addirittura governi di minoranza...". E sull'ultimatum della Lega, che ha chiesto di verificare la governabilità entro metà gennaio, spiega: "Quella data l'ho imposta io". La maggioranza sta bene, perché "il caso Prestigiacomo è già rientrato". Sui possibili nuovi alleati: "Penso di allargare la maggioranza con i delusi, che sono una ventina. Penso a chi ha seguito Bocchino, Granata e Briguglio. Erano seguiti su un convoglio a guida Fini, e si sono ritrovati su uno con destinazione sinistra...". L'alternativa, comunque, è semplice: "Se a gennaio non avremo una maggioranza più solida, bisognerà andare al voto". GRANDE RISULTATO - Berlusconi ha però esordito sulla riforma Gelmini: "Aiuta gli studenti, perché elimina sprechi e privilegi, dà fondi alla ricerca e premia il merito in ogni sua forma". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi facendo i tradizionali auguri di buon Natale ai giornalisti a Palazzo Chigi. "Questa legge - ha continuato - ha una copertura economica solida, a differenza della riforma varata dal centrosinistra nel 1998". Il dialogo, per il Cavaliere, c'è stato: "Abbiamo stabilito le linee guida 2 anni fa con gli studenti, da allora è stato un continuo scambio di  impressioni e tavoli di confronto con i consigli degli studenti." ADDIO POLITICA - Nel caso di fine legislatura nel 2013, Berlusconi potrebbe non ricandidarsi a premier: "Ci sono nuove forze in grado di dirigere il Paese, potrei interrompere lì il mio impegno". Non ci sarà un erede del Cavaliere... in casa: "Impedirò ai miei figli di fare politica". Con il presidente Napolitano "il rapporto di ottima collaborazione". Ma potrebbe essere Berlusconi il suo erede al Quirinale? "No, ho già un mio candidato". NESSUN EREDE - Le critiche della figlia Barbara lo hanno addolorato? "I figli - spiega - sono spesso influenzabili dalle madri...", alludendo alle dure critiche dell'ex moglie Veronica di un anno fa. E le debolezze? "Io ho una condotta modello. Ogni giorno dormo solo 4 ore, il resto è dedicato al lavoro. Semplicemente nel weekend riunisco gli amici e i conoscenti, e in genere invito anche belle donne perché ho buon gusto...". CRISI GLOBALE - Sulla crisi economica e la crescita nel 2011 prevista dell'1% (quella della Germania sarà del 5%, la media europea sarà del 2,7), Berlusconi spiega: "Il governo da solo non ha la soluzione, è un problema globale. Ma una carta è quella della rivoluzione liberale, servono meno legacci burocratici". LEGGI IL BILANCIO DEL 2010 SECONDO BERLUSCONI DA MARONI A BERSANI, TUTE LE REAZIONI / IL VIDEO DI BOCCHINO

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