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Mattioli (Cgil) spinge la Camusso: "Sciopero subito"

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Sindacato si spacca su Mirafiori: Cgil Emilia-Romagna, nota infuocata. Bersani: "Discutere in Parlamento"

Giulio Bucchi
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Ora Susanna Camusso è con le spalle al muro. L'accordo su Mirafiori tra Marchionne e Cisl e Uil ha avuto due conseguenze: da un lato dividere i sindacati, con la Cgil della segretaria Camusso che si è rifiutata di firmare. Dall'altro, una spaccatura all'interno dello stesso sindacato di sinistra. LA SPACCATURA - A rivelare la rottura, indirettamente, il segretario dell'Emilia Romagna e responsabilie per la Contrattazione e le Politiche Industriali Cgil, Antonio Mattioli, che ha scritto al suo segretario una nota infuocata: contro Sacconi, Berlusconi, Chiamparino, Cisl, Uil, Sindacato Autronomo e Confindustria, "allineati e 'gongolanti' in un fronte antidemocratico che vede nel diritto ad un lavoro dignitoso e nella democrazia ostacoli al loro modello di sviluppo, non c'è più tempo per tergiversare e non è più rinviabile una mobilitazione generale che aggreghi tutte le forze democratiche di questo paese". "SCIOPERO GENERALE" - L'appello alla Camusso è chiaro: sciopero generale, al più presto, "a sostegno di una proposta che sia la base di un modello di sviluppo alternativo e che fondi sulla democrazia e la qualificazione del lavoro" e "sul rilancio del contratto collettivo nazionale di lavoro". Alla Cgil, Mattioli chiede, "prima di proseguire qualsiasi confronto con Confindustria", di "far vivere nel dibattito interno e nel rapporto diretto con i lavoratori la nostra proposta complessiva". BERSANI: "DISCUTERE IN PARLAMENTO" - Nella serata di lunedì, sulla questione dell'accordo di Mirafiori ha parlato il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. Per il leader del Pd la questione "deve essere oggetto di una discussione in Parlamento". Infine, per Bersani il tema della rappresentanza sindacale è assai delicato: "Va riformata, non disarticolata".

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