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Montezemolo attacca Tremonti e Lega Nord

Da Italiafutura dure critiche al Carroccio e al ministro: "Promesse mancate, no strategia di sviluppo"

Andrea Tempestini
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Italiafutura, la fondazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo, torna ad attaccare il governo. Nel mirino questa volta ci finiscono il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e la Lega Nord. "ASPETTATIVE TRADITE" - "Il neostatalismo municipale" della Lega e del ministro dell'Economia "hanno lasciato sola e tradito le aspettative della parte più viva e dinamica del Paese, e, cioè, gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti che costituiscono, in Italia, un enorme serbatoio di competività”,  quel “nerbo della nazione di cui tutti sembrano ignorare le necessità”. Questo l'attacco pubblicato sul sito di Italiafutura, secondo cui il governo avrebbe "tradito la categoria degli imprenditori". "COLBERTISMO DI TREMONTI" - A quello che la Lega applica sui territori corrisponde il  "colbertismo" di Tremonti al centro. “Al netto dei conti pubblici il Ministro ha ignorato completamente le esigenze delle imprese (spesso dimostrando fastidio verso le loro legittime richieste) mentre è sembrato molto più interessato a consolidare la presa sugli snodi centrali del capitalismo italiano attraverso le aziende pubbliche, protette strenuamente da ogni forma di concorrenza privata”, sostiene  Italiafutura. FEDERALISMO - “L'azione del Carroccio appare sempre più limitata al federalismo inteso come panacea per tutti i mali del paese. Un federalismo i cui contenuti sono ancora poco conosciuti e per nulla approfonditi, nonostante gli ultimatum sulle date di approvazione. Stessa fumosità si riscontra sul tema della riforma del fisco a proposito della quale Calderoli, evidentemente pensando di rassicurare  gli italiani, dichiara che lui e Tremonti ne hanno già in testa tutti  i contenuti. Un risultato certamente non entusiasmante dopo 16 anni di  attività politica!”. "MINISTRO, PROMESSE MANCATE - Il fuoco poi ritorna su Tremonti, "che va considerato a tutti gli effetti un esponente di punta della Lega" e che "non è riuscito a elabroare una efficace iniziativa a favore dello sviluppo e della competitività  del Paese”. Ma le bordate non sono finite: "Nella grande stagnazione della politica italiana il Ministro dell'Economia ha buon gioco nel dar prova di eclettismo ideologico, flirtando da ultimo con il Berlinguer dell'austerità, piuttosto che rispondere ai cittadini sulle mille promesse mancate”. Parole al vetriolo, condite da riferimenti storici discutibili.ù BENE MARONI - Parole positive arrivano solo per il ministro Maroni definito "unica eccezione" perché "ha saputo agire con forza, misura e senso dello Stato. Soprattutto lui coniuga oggi la concretezza della Lega delle origini e la maturità dell'esperienza di governo".

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