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Wikileaks: "Assange rischia di finire a Guantanamo"

Il giornalista: "Potrei essere condannato a morte. Il sito perde 500mila euro a settimana, il denaro arriva con difficoltà"

Andrea Tempestini
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Sono giorni difficili per Wikileaks e il suo fondatore Julian Assange. Secondo i legali del giornalista, se venisse portato negli Usa senza assicurazioni che non verrà applicata nei suoi confronti la pena di morte, ''c'è il pericolo reale che possa essere soggetto alla pena capitale o che possa essere incarcerato a Guantanamo''. Anche il sito, nel frattempo, naviga in brutte acque. Ora anche finanziarie. Tanto che, parola di Assange, "non potrà sopravvivere. Al ritmo attuale, il denaro dei donatori ci arriva con difficoltà perché i nostri conti sono bloccati", ha spiegato all'emittente radiofonica francese Europe 1. Quindi ha quantificato il "rosso": "Perdiamo 500mila euro a settimana". Mica noccioline. "Proveremo a reagire", ha comunque rilanciato il biondo australiano. RITORNO IN TRIBUNALE - Nel giorno del ritorno in aula a Londra del buon Julian, è stata fissata l'udienza definitiva sulla richiesta di estradizione che pende sul suo capo, dovuta al mandato di cattura per violenza sessuale e stupro. La richiesta era stata avanzata dalla Svezia alla Gran Bretagna: si deciderà i prossimi 7 ed 8 febbraio. Lo ha deciso il giudice Nicholas Evans del tribunale di Woolwich. Proprio per sfuggire a Stoccolma, il padre padrone di Wikilieaks starebbe pensando di chiedere asilo politico alla Svizzera, e di portarsi armi e bagagli anche tutta la Wiki-truppa, per sfruttare la legislazione elvetica più blanda. LA BOMBA SULLE BANCHE - Ma per Julian, costretto a indossare il braccialetto elettronico, spostarsi non è uno scherzo. "E' peggio che stare in carcere", ha spiegato nell'intervista. "E' come una cintura di castità, perché mina l'integrità fisica della persona". E le rivelazioni sulle grandi banche? Per ora, conclude, "resta tutto bloccato". Le Wiki-casse languono, e non ci sono i soldi nemmeno per far uscire la notizia-bomba sui big di Wall Street.

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