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Fisco, buone notizie: crescono entrate tributarie

Balzo dello 0,7% nel mese di novembre. Stabili sugli undici mesi. Male il debito pubblico

Andrea Tempestini
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In Italia crescono le entrate tributarie, che nel mese di novembre hanno fatto registrare un balzo dello 0,7% rispetto a ottobre, in cui la flessione sul mese precedente era stata pari allo 0,3 per cento. La stima è stata fornita dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. Per la prima volta nel 2010 l'andamento delle entrate evidenzia una variazione positiva rispetto al corrispondente periodo del 2009. SUGLI UNDICI MESI - Nei primi undici mesi del 2010 la raccolta è stata pari a 326,761 miliardi di euro, in calo dell'1,07% rispetto ai 330, 315 miliardi del periodo gennaio-novembre 2009. E' quanto risulta dal Bollettino della Banca d'Italia sulla finanza pubblica, in cui si commenta: "Complessivamente l'andamento delle entrate nel periodo gennaio-novembre 2010, la lordo delle una tantum, è perfettamente in linea con le previsioni ed evidenzia un significativo miglioramento rispetto a quello registrato nei primi mesi dell'anno". BENE IL GETTITO IVA - Come è scritto nella nota del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia, nei primi 11 mesi del 2010 si è registrato un positivo andamento del gettito Iva, l'imposta sui consumi che per prima reagisce al ciclo economico. Le entrate Iva nel periodo gennaio-novembre sono state pari a 98,791 miliardi di euro (+3,681 miliardi, pari a +3,9% rispetto al corrispondente periodo del 2009); mentre il gettito Ire mostra un incremento del 4,4% (+6.322 milioni di euro), imputabile al buon andamento del gettito delle ritenute nel loro complesso (+3,1%) rispetto al quale si conferma in specie l`andamento positivo delle ritenute versate dai lavoratori autonomi. DEBITO PUBBLICO - Notizie meno positive, invece, arrivano dal fronte del debito pubblico, che a novembre ha toccato un nuovo record a quota 1.869,924 miliardi di euro, in crescita rispetto a 1.867,384 miliardi di ottobre. La comunicazione è arrivata da Bankitalia.

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