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Roma, addio al Gp. Ecclestone: "In Italia Monza è la storia"

Il capo della F1 scrive ad Alemanno: "No a due gare nello stesso paese". Il sindaco: "Pronti a fare un passo indietro"

Andrea Tempestini
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Monza uno, Roma zero. Il capoluogo della Brianza si tiene stretto il Gran Premio d'Italia, mentre si allontana dalla capitale gara di Formula 1. Bernie Ecclestone, il boss del circus F1, ha scritto al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per ribadire che "nessuno vuole due gare nello stesso Paese". E il primo cittadino della Capitale ha replicato: "Siamo pronti a fare un passo indietro". "MONZA INTOCCABILE" - Una vera bocciatura per l'ipotetico Gp cittadino dell'Eur, poiché Ecclestone prosegue sottolineando come l'Italia abbia già la gara di Monza, "che a tutti i livelli considerano storica e intoccabile". Oltre alle ragioni di prestigio, alla base della bocciatura ci sarebbero anche le condizioni economiche del carrozzone della Formula 1: i team sono costretti a stringere la cinghia e la federazione ha bisogno di liquidità. Gli equilibri finanziari vivono una situazione delicata, e storicamente i "nuovi" Gp portano molta meno grano. Soprattutto registrano incassi molto inferiori rispetto a quelli che si disputano nelle sedi storiche come Monza. BORGHEZIO SODDISFATTO - Gioisce per la notizia l'europarlamentare leghista, Mario Borghezio. "Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, persona sicuramente intelligente, non potrà che prendere atto dell'ineccepibile motivazione con cui Ecclestone gli ha comunicato, nero su bianco, il diniego alla richiesti da far svolgere il Gran Premio di Roma, non essendo previste due gare in un solo Paese". Borghezio poi la butta anche in politica, strizzando l'occhio al federalismo: "Ad Alemanno mi permetto di segnalare un dato altrettanto certo, e cioè che con il riconoscimento dell'indipendenza della Padania (art. 1 dello Statuto della Lega Nord), si aprirebbe per Roma Capitale una strada maestra per ottenere il Gran Premio di Formula 1 che, bisogna riconoscere, avrebbe nella straordinaria cornice architettonica dell'Eur uno scenario impareggiabile. Morale della favola: ognun per sè e Dio (più GP) per tutti!". LA STOCCA LEGHISTA - Più "cattivo" il commento di Piergiorgio Stiffoni, senatore del Carroccio: "Monza è l'unico Gran Premio di questo Paese. Avevano fatto i conti di quanto costava un Gran Premio spot come quello di Roma? Un autodromo che lavora 365 giorni all'anno come quello di Monza ha già problemi per far quadrare il bilancio, immaginiamoci quello della Capitale. A meno che risparmiavano sulle migliaia di assunzioni all'Atac, Acea ed Ama e allora forse potevano permettersi di fare qualcosa". LA REPLICA DI ALEMANNO - "Come è evidente dall'ultima lettera inviata da Bernie Ecclestone, non c'è da parte sua alcuna bocciatura per Roma, ma la decisione di concedere all'Italia un solo Gran Premio, a Monza o a Roma, o a entrambe le città, ma a stagioni alterne", ha spiegato il sindaco di Roma Alemanno. "Questa decisione è un fatto nuovo che subentra dopo che per molto tempo il presidente della Formula One Management aveva ribadito, anche con me personalmente, la volontà di far disputare in Italia due Gp, uno nazionale a Monza, e uno speciale a Roma".

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