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Reguzzoni: "No al voto, pensiamo alle riforme"

Il capogruppo leghista: "Mai visto un premier così pedinato. Sull'Afghanistan rispettare gli impegni"

Giulio Bucchi
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La situazione politica è complicata: dopo il videomessaggio di Berlusconi, si parla insistementemente di elezioni anticipate. "Non è automatico, noi procediamo con importanti riforme, compresa quella sul federalismo fiscale. Il Paese ha bisogno di fatti, non di chiacchiere". Così Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega alla Camera, ha commentato la vicenda ospite del direttore di Libero Maurizio Belpietro a 'La telefonata' su Canale 5. Reguzzoni, Umberto Bossi ha dato l'appoggio a Berlusconi sulle inchieste della magistratura. "Non si è mai visto un premier pedinato e controllato per un anno intero con tali costi e un così ampio impiego di uomini: 150 agenti per controllare le persone che vanno a cena da Berlusconi. Quando un cittadino comune denuncia un furto succede lo stesso? Purtropoo no". La Lega ha spesso lanciato la campagna per l'elezione diretta dei magistrati. E' un'idea che ritorna? "Serve una riforma del sistema complessivo, che ha tante pecche dai processi lunghissimi in giù. Però bisogna fare una riforma con il consenso generale di tutti, compresa l'opposizione. Il clima è avvelenato, bisgona rasserenarlo e parlare di fatti concreti anche con la maggioranza della magistratura, rispettabilissima". Con questo gruppo di responsabilità nazionale appena nato l'ipotesi di elezioni anticipate si è allontanata? ""Il gruppo di responsabilità è una novità positiva. Maggioranza e governo hanno già buoni numeri: sulla relazione Alfano alla Camera abbiamo avuto 20 voti in più. Questo gruppo è fatto da persone serie, che hanno a cuore gli interessi dell'Italia". Quali sono i tempi per il federalismo fiscale? "Sugli asili e le scuole il provvedimento verrà approvato mercoledì prossimo. Purtroppo questa settimana si vedrà poco confronto serio. Però Calderoli e la Lega hanno avuto in questi giorni tanti incontri con i rappresentanti dei Comuni". La tassa sulla prima casa è stata abolita. Verrà ripristinata per trovare i fondi necessari ai Comuni? "No, l'Ici non tornerà. Accorperemo imposte ipotecarie e catastali, che non andranno più allo Stato ma direttamente ai Comuni. La Lega lo ha sempre detto: soldi al territorio". In questi giorni ci sono stati i primi esami d'italiano per gli immigrati. Garantiscono l'integrazione? "Io sarei per il modello svizzero: deve essere la comunità locale a decidere sull'immigrazione. C'è stata la proposta leghista sull'apertura dei negozi con esame d'italiano per i proprietari stranieri. "Noi siamo per le regole: ambulanti e negozianti stranieri devono essere come quelli italiani. Per esempio spesso aprono partite Iva per poi chiuderle dopo un anno e passare l'attività a connazionali, senza pagare le tasse. Questa è concorrenza sleale". Ieri è morto un altro soldato italiano in Afghanistan. La Lega appare un po' indecisa sul da farsi: restare o tornare a casa? "Abbiamo varie posizioni al nostro interno. Di sicuro la situazione in Afghanistan è problematica, però dobbiamo rispettare gli impegni internazionli presi. I nostri ragazzi stanno facendo un grande lavoro, stanno difendendo un po' tutto noi dal terrorismo".

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