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Procura e Anm, tutti con Ilda: "Perseguitata"

Per Bruti Liberati e Palamara, la Boccassini "denigrata in modo inqualifiacabile". Silenzio sul trattamento riservato al Cav

Giulio Bucchi
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"La denigrazione dei magistrati si qualifica da sola". Così il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati ha commentato le polemiche che investono i pm del caso Ruby: ieri Niccolò Ghedini aveva definito "gossip mediatico" il contenuto delle 227 nuove pagine inviate alla Camera, mentre Umberto Bossi ha parlato di "scartoffie". Continua così l'attacco della procura di Milano nei confronti di chi prende le parti di Silvio Berlusconi, vittima di una delle più incredibili offensive giudiziarie nella storia dell'Italia repubblicana. Nel pomeriggio di giovedì non si è fatto attendere nemmeno l'intervento dell'Associazione Nazionale Magistrati. A prendere parole è stato Luca Palamara, presidente dell'Anm, che è intervenuto alla conferenza dell'associazione per l'inizio dell'anno giudiziario. "La parola conflitto non ci appartiene. La magistratura", ecco il solito refrain, "è stata al centro di attacchi inuaditi, la colpa è quella di aver fatto applicazione di principi e della legge imparziale per tutti". Così Palamara, che poi ha continuato rivangando il cosiddetto "metodo masiano": "Non ci intimidisce e non ci intimidirà. Da qui mandiamo la nostra solidarietà alla collega Bocassini, qui non si tratta di difendere un magistrato ma l'intera categoria".

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