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Gemelline, paura per sangue a Cap Corse

Alessia e Livia, ancora indagini a Cerignola: si cerca il registratore del papà. La pista della donna bionda vista con Schepp

Giulio Bucchi
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Il destino di Alessia e Livia potrebbe essere nel registratore del padre. Proseguono le indagini sulle due gemelle di 6 anni scomparse tra la Corsica e la Puglia. Le ricerche, riferisce il dirigente della questura di Foggia, si stanno concentrando nel foggiano, nell'area della stazione di Cerignola in cui si è suicidato Matthias Schepp, il padre delle bimbe, dopo averle rapite in Svizzera. Schepp portava sempre con sé il registratore e la speranza degli inquirenti è che sul nastro magnetico ci sia una qualche confessione o un indizio in più. Non convincono del tutto, infatti, le lettere spedite dall'uomo alla madre di Alessia e Livia, in cui ammetteva di avere ucciso le figlie prima di togliersi la vita. Ieri, lungo i binari della stazione ferroviaria di Cerignola, sono stati trovati alcuni pezzi del navigatore di Matthias, a circa 200 metri dal punto in cui si è suicidato gettandosi sotto un treno in corsa, quattro giorni non consentono ancora di ricostruire la dinamica dei fatti. SANGUE A CAP CORSE - Su alcune rocce di Cap Corse, all'estremo nord della Corsica, sono state trovate delle tracce di sangue. Ancora non è chiaro se si tratti di sangue umano, né tantomeno se possa essere collegabile al giallo delle gemelline, ma gli inquirenti stanno comunque indagando e hanno fatto analizzare i residui di sangue. LA SPERANZA DELLA MADRE - Irina Lucidi, madre delle gemelle, non si arrende. Dopo aver sorvolato in elicottero, assieme alla polizia, la zona di Ajaccio dove Alessia e Livia sono state avvistate l'ultima volta, ha invitato chiunque avesse dubbi o notizie a riferirle alla polizia. Rimane, infatti, il giallo di una donna bionda che la testimone Olga Orneck ha detto di aver visto in compagnia di Schepp e delle piccole nei pressi del porto di Ajaccio. 

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