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Assange perde il primo round: Londra concede l'estradizione

Mister Wikileaks deve tornare in Svezia per rispondere dell'accusa di violenza sessuale. Ma è già pronto il ricorso

Andrea Tempestini
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Il tribunale di Londra ha concesso l'estradizione del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che tornerà in Svezia, dove sul suo capo pende l'accusa di reati  sessuali. La decisione è stata presa dal giudice Howard Riddle, della Bemarsh Magistrates Court. I legali del 39enne australiano che ha sfidato le diplomazie di tutto il mondo diffondendo cablogrammi privati, però, dovrebbero presentare ricorso contro la decisione. E' probabile, dunque, che il destino di Assange si delineerà con chiarezza soltanto tra qualche mese. Al momento della lettura del verdetto, il biondo Julian era presente nell'aula del tribunale di massima sicurezza nella zona sud-est di Londra. Al suo fianco aveva una donna della squadra di legali che lo assistono e, al solito, appariva molto sicuro di sè vestito nel suo completo d'ordinanza: abito scuro, camicia bianca, cravatta e sciarpa. Il richiamo del caso Wikileaks ha attirato nella corte inglese diverse celebrità, tra le quali Bianca Jagger (figlia del Rolling Stone, Mick) e l'ereditiera jemima Khan. Presenti anche un centinaio di giornalisti provenienti da mezzo mondo. Per Assange, il rischio di essere consegnato a Stoccolma, dunque cresce esponenzialmente. Il fondatore di Wikileaks è in regime di libertà provvisoria su cauzione. In Svezia deve essere processato per reati sessuali, ma la vera paura di Julian è quella di essere consegnato agli Stati Uniti, dove è in atto un'indagine per decidere se possa essere ritenuto responsabile di aver divulgato informazioni riservate. Rischierebbe una pena pesantissima.

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