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Ribelli assediano Tripoli Gheddafi: Ci difenderemo

MANIFESTANTI IN AEROPORTO. IL COLONNELLO VA IN PIAZZA Libia, nella Capitale spari sulla folla. Il rais aizza i suoi sostenitori: "Lotteremo fino alla morte". L'opposizione conquista Misurata. Ue propone embargo. Usa: "Sì a sanzioni e chiusura ambasciata"

Andrea Tempestini
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Appare a metà pomeriggio, all'improvviso, dietro un muretto che sovrasta la Piazza Verde. Lì dove fino a poche ore fa i suoi militari sparavano sulla folla, ora appare il rais in persona. Muammar Gheddafi, davanti a migliaia di persone che sventolano le bandiere verdi del regime, aizza i suoi sostenitori ("il popolo che mi ama") e li incita alla "lotta fino alla morte". La rivoluzione, continua il colonnello, "ha piegato il Regno d'Italia, ha reso la Libia il leader del terzo mondo. Io vi chiedo di cantare ballare e gioire". Poi, per nulla intimorito, aggiunge: "Sconfiggeremo tutti, questa è la Jihad degli eroi. Apriremo tutti i nostri magazzini per dare armi a tutto il popolo. America ed Europa, ascoltate questa voce". PROSEGUE LA RIVOLTA - Sono "migliaia" le persone che potrebbero essere state "uccise o ferite" nella repressione della rivolta popolare in Libia, dove giovedì si è consumata nuova strage. Lo spiega l'Alto commissario Onu per i Diritti umani, Navi Pillay. Secondo la Pillay, il governo di Tripoli sta reagendo in maniera sempre più aspra alla rivolta civile, in quella che viene bollata come un'"escalation allarmante". La comunità internazionale già pensa alla destituzione del Colonnello: "Il reato più presumibile che ipotizzo per Gheddafi è crimini contro l'umanità". Lo ha dichiarato Cuno Tarfusser, giudice alla Corte Penale internazionale. Intanto l'Unione Europea ha deciso di stanziare 3 milioni di euro per affrontare le esigenze umanitarie nel Paese.  ASSEDIO A TRIPOLI? - Le poche notizie che giungono dalla città sembrano confermare l'opinione della Pillay: un giornalista di Al Jazeera riferisce che i militari pro Gheddafi stanno continuando a sparare sulla folla, mentre alcuni membri delle milizie fanno irruzione nelle abitazioni degli oppositori compiendo delle vere e proprie stragi. "E' una vera carneficina", riferisce l'inviato. Le milizie hanno ucciso almeno due manifestanti sparando, quasi all'impazzata, nel centro della capitale. Intanto, i ribelli combattono sempre più vicino a Tripoli: l'assedio alla capitale è ufficialmente iniziato, gli insorti hanno invaso e in pratica conquistato l'aeroporto internazionale. Secondo le ultime informazioni trapelate, a Tripoli Gheddafi contallerebbe soltanto il suo bunker. PRESA MISURATA - Secondo quanto è trapelato, le milizie anti-governative avrebbero preso il controllo di Misurata, città situata a circa 200 chilometri da Tripoli. Il popolo sarebbe riuscito a respingere una violenta offensiva del Colonnello, sostengono fonti locali. Le notizie che arrivano da Misurata sono spesso contraddittorie: gli oppositori al regime già giovedì avevano annunciato di aver preso la città. GUERRIGLIA - "I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo di Misurata", ha raccontato un testimone. "La situazione ora è calma dopo quattro ore di intensa battaglia. Gli abitanti celebrano la vittoria, mentre i civili stanno organizzando il traffico, ispezionando la gente per cercare armi. Sono stati arrestati alcuni infiltrati che si ritiene povenissero da Tripoli". Questa sarebbe la situazione a Misurata. Inoltre, sostengono i media iraniani, il più giovane dei figli di Muammar Gaddafi, Saif al-Arab,  si sarebbe unito alla rivolta contro il regime guidato dal padre per 41 anni. Un altro dei figli del leader, invece, secondo il quotidiano inglese Telegraph, si troverebbe da due giorni sull'isola venezuelana di Margarita. NAPOLITANO: "NO ALLARMISMO SUI PROFUGHI" - L'altro fondamentale aspetto della crisi libica riguarda l'emergenza profughi e immigrati. Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "non bisogna cedere ad allarmismi e vittimismi". Il fenomeno, continua il Capo dello Stato, "impone l'esigenza di una forte solidarietà. Non è un problema solo dell'Italia, ma di tutta l'Europa". PROVVEDIMENTI - Gli Usa hanno annunciato l'attuazione di ulteriori sanzioni verso la Libia e la chiusura dell'amasciata americana a Tripoli. Il Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu ha adottato una risoluzione per inviare una missione in Libia per verificare le violazioni e gli abusi. Inoltre, in attesa del rapporto, il Consiglio formato da 47 Paesi ha deciso di sospendere la Libia. Stati Uniti e Unione Europea sono al lavoro per coordinare la risposta da fornire per le stragi perpetrate da Gheddafi. Dopo le telefonate tra Barack Obama, e i principali leader del mondo, ci si attende che prossimamente vengano prese decisioni concrete. Al momento sono due gli scenari più pribabili: la creazione di una no fly zone sui cieli della Libia e l'invio di una missione militare umanitaria. Le due operazioni devono avere il via libera dell'Onu. L'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell'Ue, Catherine Ashton, ha detto che occorre emanare "misure restrittive" nei confronti del regime libico di Muammar Gheddafi per fermare il bagno di sangue. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine di un incontro con l'omologo tedesco Guido Westerwelle ha dichiarato: "L'Italia condivide l'opzione della adozione di sanzioni personali e patrimoniali mirate che dovessero essere proposte a livello europeo". Sempre nell'ambito degli aiuti alla Libia, Usa e Regno Unito hanno chiesto al ministro della Difesa Ignazio La Russa di poter utilizzare la base di Sigonella per gli aerei che abbiano come solo obiettivo l'evacuazione o scopi umanitari. "Abbiamo dato la nostra autorizzazione", ha detto il ministro. La Russa ha già parlato con il collega ministro della Difesa inglese, Fox, che si è detto "molto soddisfatto della nostra collaborazione".  IPOTESI EMBARGO - Francia e Regno Unito hanno proposto un progetto che prevede "un embargo totale sulle armi", e di affidare al tribunale penale internazionale l'inchiesta per crimini contro l'umanità. A riferirlo è stato il capo della diplomazia francese, Michele Alliot-Marie. La Ue, inoltre, ha deciso di togliere il visto di ingresso in tutti i paesi della Ue e conglerà i beni detenuti sul territorio europeo di Gheddafi.

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