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Mediaset, rinviata udienza. Berlusconi non si presenta in aula

Via all'11 aprile: premier assente, ma non per legittimo impedimento. Ghedini: "Pm ostacolano la difesa"

Andrea Tempestini
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A Milano, come cornice la folla mediatica delle grandi occasioni, è ripartito il processo Mediaset, con imputato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il premier non si è presentato all'udienza, e dunque dichiarato contumace. I suoi legali non hanno infatti avanzato la richiesta di legittimo impedimento, così come era stato previsto e annunciato nei giorni precedenti. "Bisogna fare il calendario tenendo conto anche degli altri processi", aveva affermato Piero Longo, uno dei legali di Berlusconi, entrando nell'aula prima che iniziasse l'udienza in cui il premier deve rispondere di frode fiscale. L'udienza, dedicata a mettere a punto il calendario (l'auspicio di Piero Longo è che venga stilato considerando anche l'udienza preliminare Mediatrade e i processi Mills e Ruby) è stata rinviata all'11 aprile prossimo. Nel decidere la data, il legale di Berlusconi Niccolò Ghedini ha sottolineato la preferenza delle udienze il lunedì, giornata più semplice "anche in vista della partecipazione del nostro assistito". "RIDURRE I TESTIMONI" - Ghedini, poi, commentando la richiesta del tribunale di ridurre i testimoni della difesa, ha affermato: "E' una situazione di eccezionale gravità, ci impediscono la difesa". Il presidente del collegio Edoardo D'Avossa, ha infatti invitato le difese, compresa quella di Berlusconi, a "ridurre le liste sovrabbondanti di testimoni" e a indicare "in modo dettagliato" per ciascuna circostanza le ragioni per cui vengono citati. Per ogni episodio, inoltre, il tribunale ha deciso che non potranno essere chiamate a testimoniare più di due persone con riferimento all'esigenza della "ragionavole durata del processo". In quest'ottica, ha lasciato tempo alle difese fino al 31 marzo per presentare una lista seguendo i criteri indicati. "VINCEREMO TUTTI I PROCESSI" - "Non mi preoccupa nessuno dei processi perchè li vinceremo tutti", ha affermato Longo prima di entrare in aula. Alla domanda su quale dei procedimenti lo preoccupi di più, il legale risponde: "Nessuno... Sono 13 anni che difendiamo Berlusconi. Non sono i processi che mi preoccupano". Sulla possibilità che scatti la prescrizione per il processo, il difensore del capo del Governo si limita a dire: "Le prescrizioni nel nostro ordinamento sono estremamente irrilevanti". ROGATORIE - Il Pm Fabio De Pasquale, che insieme al collega Sergio Spadaro rappresenta l'accusa nel processo Mediaset, ha chiesto al Tribunale di sentire tre testimoni per rogatoria a Monaco. Si apre così sul tema delle rogatorie all'estero la prima udienza dopo la sospensione stabilita, nell'aprile scorso, dalla Corte Costituzionale per decidere sulla costituzionalità della norma sul legittimo impedimento. Le rogatorie rischiano di allungare il processo; l'accusa di frode fiscale si prescriverà per il capo del Governo nel 2012. BERLUSCONI: "PROCESSI MEDIATICI" - Il premier Berlusconi, intervenendo in una conferenza stampa a Milano, ha detto la sua sul processo. Partendo dal perché non era in aula: "Voglio andare, come sempre, voglio andare, sono i miei avvocati che me lo impediscono. Ghedini ha detto che era una seduta per il posizionamento dell'udienza e quindi non era necessaria la mia presenza". Il Cav ha poi aggiunto: "Sono solo processi mediatici, spero che, come gli altri 24 processi, anche questo finisca".

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