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De Magistris: "Liberare il Csm dalle correnti"

Belpietro intervista il candidato sindaco a Napoli: "In gioco per colmare vuoto creato dal Pd"

Andrea Tempestini
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Nel centrosinistra infuriano le polemiche sulla leadership dopo le candidature proposte da Nichi Vendola e altri. Una nuova polemica ha l'epicentro a Napoli e riguarda il prossimo sindaco. Ieri si è candidato Luigi De Magistris, europarlamentare ed esponente dell'Italia Dei Valori. A La Telefonata di Mattino 5, il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ne parla proprio con De Magistris. Non è piaciuta al Pd questa sua scelta di candidarsi. Perché? Il centrosinistra dalle primarie a Napoli purtroppo è uscito molto male. Dopo quelle primarie a cui non abbiamo partecipato perché abbiamo fiutato che qualcosa non andava, c'è stata una sollecitazione di dare dei valori, nel mio partito e in ambienti importanti di Napoli, per spingermi alla candidatura un po' come una uscita democratica di emergenza. Io ho sondato e dato la mia disponibilità, la mia candidatura dovrebbe e potrebbe unire. Quindi queste polemiche non le capisco: è un'occasione per il Pd di ripartire e vincere a Napoli. Orlando, coordinatore del Pd a Napoli, ha detto che mai appoggerà la sua candidatura. Andrete spaccati? Io mi auguro di no. Orlando è un commissario che viene da Roma, forse non conosce ancora bene Napoli. Io mi auguro che questo nervosismo non aiuti nessuno. Stiamo lavorando, ho ascoltato molti esponenti del Pd napoletano. Stiamo lavorando per unire. Anche perché nella mia esperienza politica ho dimostrato di avere indipendenza. Io proporrò una lista civica. La grande novità è quella di non pensare solo ai partiti ma rendere protagonisti di programma e della squadra di governo la cittadinanza attiva. Secondo lei le primarie servono ancora? Le primarie servono se però sono vere, democratiche e non sono regolamenti di conti tra gli apparati dei partiti. Secondo lei a Napoli dentro al Pd c'era stato un regolamento di conti? Io dico due cose. Da un lato c'è stata una grande partecipazione democratica. Dall'altro sono stati i suoi colleghi, giornalisti soprattutto, ma anche esponenti del Pd che hanno fotografato le gravi irregolarità che sono accadute. Lo stesso Pd ha dovuto riconoscere l'archiviazione politica di quelle primarie, il Pd napoletano è stato commissariato: bisogna ripartire. Se le primarie sono quell'immagine di Napoli non aiutano la politica e la democrazia partecipativa. Lei ha avuto l'appoggio anche del suo partito. l'Idv, ma visto che lei avava un po' polemizzato con il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, non è che questi ha voluto levarsi dai piedi un concorrente candidandolo a Napoli? Io penso che questa sia una grande occasiona non tanto per De Magistris, ma una grande occasione per l'Italia dei Valori, per dimostrare che è un partito in grado di non fare solo opposizione dura e intransigente a chi governa, ma anche di proporsi per governare una città in condizioni difficilissime come Napoli. Lei prima di candidarsi come Europarlamentare è stato magistrato, autore di inchieste che hanno fatto discutere. Non è che questa sua candidatura alimenterà di nuovo la polemica sul presenzialismo dei magistrati e del gioco politico che i magistrati fanno? La ringrazio di questa domanda. Io da due anni ormai faccio politica. Il fatto di aver fatto il magistrato per 15 anni credo mi possa aiutare in una città come Napoli, dove l'illegalità è stata dominante in questi anni. Ma da due anni faccio politica anche con ruoli di responsabilità importante. Ormai ho dimostrato di non parlare solo di processi e giustizia, ma anche dei problemi dell'economia, dell'ambiente e dei diritti. La magistratura ormai fa parte del mio passato. Ma la polemica sui magistrati, spesso indicati come una casta di intoccabili che non rispondono mai dei loro errori. Secondo lei si può trovare un punto di equilibrio tra sinistra e destra su questo argomento? Lei sa bene che io non sono mai stato un magistrato corporativo, e ho pagato un prezzo alto perché ho saputo denunciare cosa non andava dentro alla magistratura, dove c'è anche una questione morale. Purtroppo per me oggi non ci sono le condizioni per affrontare serenamente una riforma della giustizia nell'interesse del Paese. I problemi di Berlusconi pesano troppo e quindi credo che ora non ci siano le condizioni. Ma prima o poi è un argomento che si dovrà affrontare. Ma lei il Csm lo riformerebbe? Cercherebbe di togliere le correnti dal Csm? Guardi, la correntocrazia è molto simile alla partitocrazia ed è una delle cose che sin dall'inizio ho evidenziato all'interno della magistratura. Il Csm visto dalla Costituzione è fondamentale: deve garantire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Se poi diviene un luogo dove si esercita il potere interno alla magistratura, diventa il primo pericolo per l'indipendenza e l'autonomia. Quindi vorrei un Csm come previsto dalla Costituzione: le correnti non devono avere il peso che hanno oggi.

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