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Bossi apre ad Alfano: "Riforma giustizia si farà"

Il leader della Lega: "Nessun problema". E intanto l'Ue preme: "In Italia processi troppo lunghi". Giovedì CdM straordinario

Giulio Bucchi
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"La riforma della giustizia? Passerà". Ad anticipare il via libera della Lega alla riforma è Umberto Bossi, davanti ai cronisti di Motnecitorio: "Sentiamo cosa presentano", ha esordito il leader del Carroccio, preannunciando però che dal suo partito non ci saranno ostruzionismi di sorta. Un buon viatico per il ministro Angelino Alfano, che giovedì porterà la bozza all'esame del Consiglio dei Ministri straordinario. Il ministro dovrebbe anche salire al Colle per illustrare al presidente Napolitano i punti principali del testo. Mercoledì sera a Palazzo Grazioli è previsto un mini-vertice con il premier Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl per fare il punto della situazione, anche a proposito delle prossime amministrative. Nel frattempo, l'Unione europea ha sollecitato ancora una volta Alfano a procedere sulla riforma. Il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjon Jagland, ha incontrato il ministro proprio per chiedere di risolvere il problema della lunghezza dei processi. Per l'autorità europea è necessario "introdurre in Italia misure che limitino la durata dei processi". "L'Italia - ha spiegato Jagland - è il Paese membro del Consiglio d'Europa con il più alto numero di ricorsi per la lunghezza dei processi". SI' AL DIALOGO - Sull'atteggiamento di Camera e Senato, intanto, la maggioranza chiede all'opposizione di collaborare. "Bene chi anche dalle fila dell'opposizione assume una posizione senza pregiudizi sulla riforma costituzionale della giustizia e ritiene quindi giusto conoscere i contenuti prima di confrontarsi e di decidere", ha ricordato Elio Belcastro, deputato di Noi Sud-Ir. Un invito al dibattito anche da Silvano Moffa, ex finiano oggi tra i leader di Responsabili: "Bisognerebbe superare questa fase di scontro pregiudiziale sui temi della giustizia, che ormai da troppi anni ha bloccato qualsiasi ipotesi di riforma per confrontarsi suo contenuti concreti".

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