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Draghi: "Mafia soffoca nord". Replica De Corato

Governatore Bankitalia: "Crimine uccide crescita". Vicesindaco Milano: "Nessuno come noi nella lotta a cosche"

Andrea Tempestini
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Per il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, la priorità è quella di "contrastare le mafie, la presa che esse conservano al Sud e l'infiltrazione che tentano al Nord. Serve a rinsaldare la fibra sociale del Paese, ma anche a togliere uno dei freni che rallentano il cammino della nostra economia". CRESCITA - Secondo il numero uno di via Nazionale, per quel che riguarda la crescita, "tra i fattori inibenti vi è anche l'infiltrazione mafiosa nella struttura produttiva, che è aumentata negli ultimi decenni nella sua diffusione territoriale. La crisi che abbiamo vissuto nei passati tre anni non ha certo migliorato le cose: non poche imprese, che hanno visto drammaticamente ridursi i flussi di cassa e il valore di mercato, sono divenute più facilmente aggredibili dalla criminalità". NORD - Come ha sottolineato la Direzione Nazionale Antimafia, "in Lombardia", specifica il governatore di Bankitalia, "l'infiltrazione delle cosche avanza. Le denuncie per associazione a delinquere di stampo mafioso si sono concentrate tra il 2004 e il 2009 per quattro quinti nelle province di Milano, Bergamo e Brescia". MEZZOGIORNO - "L'azione di contrasto alla criminalità", sottolinea Draghi, "viene svolta innanzitutto dalle forze dell'ordine e dalla magistratura inquirente. I successi non sono mancati, nemmeno in passato, a volte con il sacrificio della vita di alcuni eroi". La criminalità organizzata, sottolinea il presidente di Bankitalia, "può sfibrare ilt essuto di una società, può mettere a repentaglio la democrazia, frenarla dove debba ancora consolidarsi. Nel nostro Mezzogiorno le organizzazioni di stampo mafioso spiccano per longevità storica, radicamenteo territoriale e capillarità". Puglia e Calabria, conclude Draghi, "nell'arco di trent'anni hanno registrato una perdita di Pil pari a 20 punti percentuali, essenzialmente per minori investimenti privati". REPLICA DI DE CORATO - Alle parole di Draghi ha replicato piccato il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato: "Che la 'ndrangheta abbia interessi negli appalti è materia nota. Ma nessun ente locale in Italia ha fatto tanto come Milano per contrastarne l'infiltrazione attraverso questi canali. Quando ero assessore ai Lavori Pubblici, nel 2000, Milano ha introdotto primo Comune in Italia, i patti di integrità per garantire trasparenza e correttezza nelle gare d'appalto e contrastare corruzione e pratiche illecite". "Tanto che - continua De Corato - dal 2002 ha portato a 433 esclusioni dalle gare pubbliche per cartelli che hanno coinvolto 160 imprese e altre 333 esclusioni per altre 152 imprese per altri gravi reati. Per un importo complessivo di 500 milioni. Tanto che i fatti di rilevanza penale sono finora 610 con 31 sentenze di condanna gia' emesse. E per questo Milano ha vinto piu' volte il premio Transparency International". "Certo - conclude De Corato - il Comune non ha gli strumenti per indagini complesse che spettano, come ha detto oggi il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, alla magistratura inquirente e alle forze dell'ordine. Ma ha sempre garantito i controlli''.

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