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Libia e atomo: alle urne batosta per Sarkò e Merkel

Amministrative in Francia e Germania, bocciati i due leader: sorridono Le Pen e Verdi. Sale il Fronte nazionale. Cdu perde Stoccarda, sua dal '53

Federica Lazzarini
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Weekend elettorale sull'asse Parigi Berlino. Francia e Germania hanno dovuto affrontare un turno di amministrative che si è risolto con una sonora bocciatura per i partiti di governo ed i loro leader. A pesare per i tedeschi sopratutto l'emergenza Fukushima e la gestione della questione nucleare da parte del cancelliere Angela Merkel: i Verdi stravincono in Renania e nel land di Stoccarda, capitale economica della repubblica federale. In Francia invece due cantoni vanno all'estrema destra di Marine Le Pen: Sarkozy punito per la crisi libica? GERMANIA: SONORA SCONFITTA DEL CDU, VINCONO I VERDI - Le ultime elezioni nei land tedeschi di Baden-Wuerttemberg e Renania-Palatinato hanno segnato un'importante sconfitta per la Cdu del cancelliere tedesco Angela Merkel e per i suoi alleati Liberal-democratici. Sull'onda del disastro di Fukushima, a riuscire vincitori sono stati soprattutto i Verdi, strenui oppositori della politica nuclearista tedesca. Nello Stato di Baden-Wuerttemberg, che ha come capitale Stoccarda e dove abitano circa 11 milioni di persone, i Verdi hanno raddoppiato i loro voti ottenendo il 24,2% delle preferenze. Il centro-sinistra dei socialdemocratici è invece sceso di 2 punti percentuali ottenendo il 21,1% delle preferenze. Questo potrebbe permettere la nascita di una coalizione di governo con 71 seggi nella legislatura di Stato, che soppianterebbe i cristiano-democratici della Merkel che detengono il potere da quasi sei decenni, dal 1953. Il Land, dove hanno sede aziende automobilistiche come Daimler AG e Porsche SE, e la compagnia di software Sap Ag, era considerato il più importante tra le elezioni in programma quest'anno in sette stati tedeschi. FUKUSHIMA SCHIACCIA LA MERKEL - "È un giorno che ha cambiato il panorama politico della Germania", ha commentato a Berlino la presidentessa del partito Claudia Roth. I rappresentanti di tutti i partiti sostengono che il voto sia stato orientato dalla crisi nucleare giapponese, trasformando le elezioni in una scelta sul futuro del nucleare, a cui si oppone la maggioranza dei tedeschi che lo considera pericoloso.  Il disastro del Giappone ha spinto il governo Merkel a ordinare un temporanea chiusura di sette dei reattori più vecchi del Paese, due dei quali proprio nello stato di Baden-Wuerttemberg, in attesa di indagini più appronfondite sulla sicurezza.Il governo deve ora riconsiderare il piano e l'opposizione vuole abolire l'uso del nucleare entro il 2020. La Germania attualmente ricava circa un quarto della sua energia dal nucleare, ma sta pianificando di rimpiazzare questa dipendenza con energie rinnovabili. CADE ANCHE LA RENANIA-PALATINATO - Ieri si è votato anche nello stato di Renania-Palatinato e qui i Verdi hanno più che triplicato i voti. I risultati preliminari mostrano che i social-democratici hanno perso l'assoluta maggioranza, e sono pronti a formare un governo di coalizione con i Verdi. Il governatore Kurt Beck, socialdemocratico, è sceso di 9,9 punti percentuali al 35,7 per cento, mentre i Verdi sono saliti dal 4,6 al 15,4 per cento. I cristiano-democratici (Cdu) hanno guadagnato 2,5 punti arrivando al 35,3 per cento; i Liberal democratici (Fdp) sono scesi sotto il 5% e quindi, se i risultati preliminari fossero confermati, non sarebbero più in Parlamento. FRANCIA: SARKOSY BATTUTO DA SOCIALISTI E FRONTE NAZIONALE - Sconfitto anche il partito del presidente francese Nicolas Sarkozy, l'Ump, nelle elezioni cantonali di domenica 27 marzo, test importante in vista del voto presidenziale del prossimo anno. L'estrema destra del fronte nazionale ha ottenuto un buon risultato con l'11,7% dei voti, ma è il partito socialista all'opposizione a risultare il grande vincitore del secondo turno di ballottaggio, con quasi il 36% secondo i dati provvisori del ministero dell'Interno. L'Ump si è fermato al 20 per cento. L'affluenza è stata meno del 46%, la più bassa mai registrata in una simile votazione. DUE CANTONI ALL'ESTREMA DESTRA - "Uno spettacolare avanzamento" e un "terribile disconoscimento per il presidente", ha commentato Marine Le Pen, leader del Fronte nazionale. Il partito si è aggiudicato almeno due cantoni, anche se non è riuscito a vincere in due distretti chiave considerati alla sua portata, tra cui Montigny-en-Gohelle, dove il segretario generale Steeve Briois è stato sconfitto. "Penso che possiamo dire che è in atto la ricomposizione della vita politica francese", ha detto Le Pen. Il successo del Fronte nazionale "mostra che il voto di protesta non deve essere sottovalutato o banalizzato", ha detto il premier conservatore Francois Fillon. "Questo partito - ha aggiunto - va combattuto, le ragioni per cui ha avuto pubblico vanno valutate in maniera lucida e vanno affrontate". E sulla sinistra: "Sta facendo passi avanti, ma il ribasso della maggioranza (conservatrice) è meno di quanto previsto". Forte è stato comunque il messaggio del popolo, che ha bocciato Sarkozy e ha dato ragione alle critiche dell'opposizione soprattutto relative ai tagli dei costi, a partire dall'istruzione. "La Francia ha aperto la strada al cambiamento" e ha mostrato che è possibile "credere in un'altra Francia", ha commentato la leader del partito socialista Martine Aubry.

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