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Ruby, rinvio al 31 maggio: "Premier sarà presente"

Berlusconi "contumace" a Milano, per l'avvocato Longo "in aula alla prossima udienza". Karima non sarà parte civile

Andrea Tempestini
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E' il 'grande giorno'. E' il giorno che un esercito di militanti anti-Cavaliere attendono, se non da anni, almeno da mesi. E' il giorno in cui si è aperto il precesso Ruby, sul quale martedì la Camera ha sollevato il conflitto di attribuzione. Peccato che l'attesa dei 'pasionari' con la bava alla bocca è stata vana. Primo motivo, l'imputato Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio, non era in aula (e così, come lui, i suoi legali). Punto secondo, l'udienza è durata pochissimo, giusto il tempo di dichiarare il premier contumace e rinviare il processo al 31 maggio. Alla domanda se allora il premier ci sarà, il suo legale Piero Longo risponde: "Penso di sì". Longo ha aggiunto anche di aver "sentito il premier" dopo le decisioni del tribunale che, però, "non ha commentato". BERLUSCONI ASSENTE - Il Cavaliere era impegnato in vertice interministeriale sull'emergenza in Libia, e il suo legale, Giorgio Perroni, ha sottolineato come l'assenza sia dovuta a "ragioni istituzionali" dando il consenso all'avvio dell'udienza senza sollevare il legittimo impedimento. La prima udienza si è conclusa dopo meno di 10 minuti, quando la presidente del collegio Giulia Turri ha rinviato il tutto al prossimo 31 maggio, alle 9.40, giorno in cui verranno esaminate le questioni preliminari sollevate dai difensori del premier. Silvio Berlusconi, attraverso una lettera depositata dal suo legale ai giudici, ha fatto sapere che comunque avrebbe voluto "partecipare all'udienza", ma ha fatto presente di avere "impegni istituzionali". RUBY NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE - Per l'accusa in aula c'erano i pm Antonio Sangermano e Ilda Bocassini. Per la difesa, invece, come sostituto processuale era presente l'avvocato Giorgio Perroni. Tra le persone in aula anche Paolo Bocciardo, legale di Ruby. Karima El Mahroug, la ragazza che secondo l'accusa avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento col premier quando era minorenne, non si è costituita parte civile. Secondo il suo legale, Ruby ha subito "danni mediatici ma non imputabili a Silvio Berlusconi". Boccardi ha sottolineato che la ragazza "non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile poiché ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il premier". L'avvocato spiegando i motivi per i quali la sua assistita ha deciso di non costituirsi parte civile contro il premier ha indicato che la scelta "contrasta con quello che Karima ha sempre detto, e cioè di non essere mai sstata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio". Inoltre "Karima ha sempre affermato di non essersi mai prostituita mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento". Nella prima udienza del caso Ruby, ad eccezione dell'associazione Arcidonna (tramite l'avvocato Monica Gambirasio) nessuno si è costituito parte civile, anche se sarà possibile farlo anche nella prossima udienza del 31 maggio. "Se non c'è parte civile - commenta Longo, legale di Berlusconi - è una cosa positiva perché non ci sono richieste di risarcimento privatistico. Non esultiamo, ma siamo contenti che nessuno si sia costituito parte civile, tranne Arcidonna ma quella è un'attribuzione di bandiera". MEDIA DA TUTTO IL MONDO - Anche se l'udienza-lampo andata in scena a Milano era ampiamente preventivabile, non era scesa la febbrile attesa dei media. L'aula del tribunale di Milano, a un'ora dall'inizio della prima udienza, era già gremita di giornalisti provenienti da tutto il mondo per non perdersi il processo in cui Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. In particolare, l'esercito-stampa era costituito da oltre 120 giornalisti accreditati. Fuori da Palazzo di Giustizia c'erano diverse televisioni straniere e alcuni sostenitori del premier. Imponente anche il dispiegamento di forze dell'ordine attorno al Tribunale. 

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