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Maroni sfida la Ue: "Migranti, impari da noi come si fa"

Il ministro: "Dall'Europa nessuna solidarietà". Monito di Napolitano: "Chiarire il trattato di Schengen". Frattini: "Bruxelles si riempie bocca di fratellanza""

Andrea Tempestini
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Il day-after l'intesa - parziale - raggiunta con Nicolas Sarkozy e la Germania (Frau Merkel impugna i permessi temporanei agli immigrati nordafricani, bollandoli come contrari al trattato di Schengen), l'Italia si fa sentire e reagisce con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il titolare del Viminale accusa l'Europa di non avere solidarietà, virtù che al contrario distingue "il modello italiano". Da Budapest, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rilancia le parole di Maroni con un nuovo secco monito rivolto all'Unione europea: "L'emergenza immigrazione - così il Capo dello Stato - deve essere affrontata con precise posizioni sull'interpretazione delle regole di Schengen", ed è "necessario un chiarimento" da dare alle normative di Bruxelles in tema di immigrazione. "E' necessario e possibile - sottolinea Napolitano - che l'Europa parli con una sola voce su immigrazione e asilo, che non sono la stessa cosa". MARONI: "DOV'E' LA SOLIDARIETA'?" - Maroni, che ha parlato a Bergamo, non è stato affatto tenero. "L'Europa si fa vanto di grandi principi, ma quando deve dimostrare che c'è solidarietà questo non avviene. La collaborazione che mostra il popolo italiano manca in Europa. Noi vogliamo portare in tutto il mondo il modello italiano - ha sottolineato Maroni -, un modello che si basa sul fatto che quando qualcuno è in difficoltà lo aiutiamo". Secondo il ministro, il nostro sistema si basa in particolare sulla solidarietà e la professionalità della Protezione Civile. "Questo spirito di solidarietà in Europa dovrebbe essere più diffuso. In Italia c'è ed è un esempio di come si gestiscono le emergenze, con l'aiuto reciproco e la solidarietà. Tutto questo non mi pare sia molto diffuso in Europa. Nelle difficoltà - conclude Maroni - la protezione civile interviene esprimendo un principio di solidarietà che deve essere alla base della convivenza civile ed è quello che ci aspettiamo avvenga anche in Europa". SCHIFANI: "EUROPA FATALMENTE VIENE A MANCARE" - La politica italiana è compatta nell'incalzare il Vecchio Continente. Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto sentire la sua voce. "Non basta definirsi cittadini europei per parlare di Europa unita, quando lo spirito di solidarietà concreta tra le nazioni europee viene a mancare, come sta accadendo in questi giorni - continua Schifani - quando delle nazoni chiudono le proprie frontiere dinanzi a fenomeni di così rilevante entità. Fenomeni che andrebbero gestiti ed affrontati con un vero senso di fratellanza europea che, fatalmente, sta venendo a mancare".

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