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Sbarchi in Sicilia: Pantelleria, due morti e 1 disperso

La nave s'incaglia. A pochi metri dalla costa i profughi si lanciano in mare. Le vittime sono due donne. Arrestato lo scafista

Andrea Tempestini
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Tragedia a Pantelleria. Dopo cinque giorni di viaggio in mare una carretta aveva quasi raggiunto le coste italiane, ma due donne sono morte mercoledì mattina a due passi dall'isola, mentre una terza persona risulta dispersa. Le vittime erano a bordo di un barcone di una decina di metri che trasportava centinaia di persone e che si è incagliato contro gli scogli nella località di Arenella. La nave era un vecchio peschereccio con a bordo 250 profughi, probabilmente partito dalla Libia. Gli immigrati, in prossimità della costa, si sono lanciati in mare, raggiungendo a nuoto la riva. Lo scafista che trasportava i clandestini è stato poi arrestato. L'INCIDENTE - Secondo una prima ricostruzione, le vittime sarebbero morte annegate dopo che il barcone utilizzato nella traversata si è incagliato contro gli scogli in località Arenella. Tra le persone che affollavano l'imbarcazione si è scatenato il panico: si sono lanciati a mare, e nella calca le due donne sono state travolte, calpestate e tramortite. I cadaveri sono stati recuperati dalla Guardia costiera e portati al cimitero di Pantelleria. LA TESTIMONIANZA - Uno degli immigrati ha raccontato: "A bordo del barcone eravamo in centinania. Inizialmente eravamo diretti a Lampedusa, poi qualcuno ha deciso di fare rotta su Pantelleria". L'uomo ha riferito di essere del Congo, di aver lavorato per un certo periodo a Perugia e di essere tornato in Italia dopo essere rientrato nel suo Paese per trovare un nuovo lavoro. "Dopo che ci siamo arenato - ha continuato nel racconto - molti di noi si sono fatti prendere dal panico, e si sono tuffati in mare". LAMPEDUSA - Un'altra carretta del mare, carica di clandestini, è arrivata a Lampedusa. Una motovedetta della Guardia di Finanza ha soccorso un barcone che aveva a bordo 105 tunisini e che stava affondando a poche miglia da Lampedusa, dove martedì sera erano sbarcati altri 57 extracomunitari. BOMBA A GENOVA - Nella notte un rudimentale ordigno incendiario, composto da una bombola del gas e un petardo, è stato lanciato contro le vetrate della ex scuola Barabino - Casaregis di Genova, una delle strutture scelte dal Comune per ospitare i profughi nordafricani. L'intervento dei vigili del fuoco haimpedito che le fiamme invadessero i locali.  Non sono stati trovati volantini di rivendicazione. I resti dell'ordigno sono stati sequestrati per accertamenti dai carabinieri, che indagano sul caso. La Barabino - Casaregis si trova nella delegazione di Sampierdarena, densamente popolata e con una forte presenza di immigrati.

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