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Scazzi, Cosima: "Io sto tranquilla, le accuse sono false"

Giallo Avetrana, avvocati della famiglia di Sarah: "La nostra perssione ha indotto in errore la famiglia"

Andrea Tempestini
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“Certamente la pressione delle iniziative della parte civile ha indotto Cosima e Michele a commettere un errore”. Lo dice all'agenzia Adnkronos l'avvocato Valter Biscotti, legale della famiglia di Sarah Scazzi (leggi gli estratti delle interviste rilasciate dalla madre), la 15enne uccisa il 26 agosto ad Avetrana, a proposito di una delle intercettazioni ambientali riportate dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati nella ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Cosima Serrano, zia della vittima, accusata di concorso in omicidio e in soppressione di cadavere. Cosima, da par suo, attraverso il suo legale fa però sapere di essere "tranquilla" e "serena" circa le sue responsabilità.    IL GARAGE - In occasione di un colloquio in carcere del 7 marzo scorso con il marito Michele Misseri, Cosima parla della famosa porticina interna che collega, dopo un attraversamento in un piccolo cortile, la loro abitazione di via Deledda al garage. Erano stati, infatti, proprio gli avvocati di parte civile, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile a insistere per una ispezione nell'ambito di indagini difensive, (in verità concessa da Cosima senza obiezioni), durante la quale il loro consulente scientifico, il generale Luciano Garofano, aveva, tra le altre cose, scoperto una piccola macchia su una porta inlegno, probabilmente insignificante. "LA TELEFONATA UN MACIGNO" - Dall'intercettazione non emerge con chiarezza che il corpo della povera Sarah sia stato trasportato in garage da quell'accesso ma Michele, e la moglie rivela una certa preoccupazione  per quella macchia. Quantomeno, secondo il gip, quel colloquio  dimostra il fatto che avrebbero mentito quando a ottobre scorso, dopo il ritrovamento del cadavere di Sarah, quando dissero agli inquirenti che quella porta di accesso allo scantinato non veniva aperta da anni perché bloccata da masserizie ingombranti. “Quella intercettazione, a nostro giudizio è un macigno -   aggiunge Biscotti - Perché, tacere o mentire su quella porticina interna e sulla sua accessibilità che loro avevano sempre negato dicendo che era rimasta chiusa da anni, può costituire una prova molto importante e consentire di raggiungere la verità al processo su questo omicidio”. LA MADRE: "SONO TRANQUILLA" - Attraverso il suo legale, Cosima però fa sapere di essere "abbastanza tranquilla e assolutamente serena sulle sue responsabilità. In altri termini - prosegue l'avvocato Franco De Jaco, interpellato dall'agenzia Adnkronos - Cosima mi ha confermato che quello che viene interpretato a suo carico non è plausibile". De Jaco sabato mattina si è recato in carcere a Taranto per trovare Cosima Serrano, la madre di Sabrina Misseri, finita in manette giovedì con l'accusa di concorso in omicidio e in soppressione di cadavere nel caso del delitto di Sarah Scazzi.

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