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De Magistris, vento "nuovo": lascia Napoli nella monnezza

L'uomo del 'no' al termovalorizzatore. A dieci giorni dall'elezione dell'ex pm in città è tutto sporco come prima. Ma alle tv non interessa

Andrea Tempestini
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Stavolta si fa sul serio, non è più tempo di chiacchiere: vuoi mettere, sono dieci giorni che «'amm scassat'», poco più di venti da quando la rivoluzione ha germogliato. A Napoli c'è stato il miracolo, niente a che vedere col sangue del martire Gennaro, è molto di più: come d'incanto, è sparita l'immondizia, non c'è più una schifezza su cui inciampare, una mascherina da indossare, è svanita nel nulla la catena montuosa dei sacchetti, neppure il ricordo del peggiore tra gli odori alberga nella mente di ciascuno. Tutto a posto, «'amm scassat'», appunto. È questo ciò che pensa il cittadino napoletano -ma pure l'italiano- che legge i giornali, guarda la tv, naviga in rete, smanetta con gli smartphone: che sarà mai stato? a chi si deve tale e tanta palingenesi? Luigi De Magistris non c'entra, almeno non ancora: anche se le sue intenzioni non lasciano presagire nulla di buono (e di nuovo) per la soluzione dell'epica tragedia dei rifiuti, è al solito sistema dell'informazione che va riconosciuto il merito dell'incantesimo. Un po' come succedeva con il principe rinascimentale Antonio Bassolino: una volta arrivato lui svanì ogni affanno napoletano, e giù tutti a scrivere, nel volgere di poche ore, che non ce n'era più per nessuno. Si è visto com'è andata. E allora «Libero», incuriosito da tanta efficienza, un giretto nel capoluogo è andato a farlo. Brusco il risveglio, amara la delusione: il recinto centrale della città è pulito, per quanto sia possibile dirlo di una città che da secoli combatte con la sporcizia. Appena superi il primo girone ed inizi a penetrare nel secondo, terzo e quarto cerchio concentrico allargandoti verso l'esterno, ripiombi in quell'inferno fatto sparire con un click dai cantori della liberazione. Percorri viale Kennedy e vedi che dinanzi al cancello di una scuola i sacchetti sono più alti dei bimbi che le mamme vanno a prendere. In viale Augusto sembra abbiano lasciato un intero appartamento prima o dopo il trasloco: c'è perfino una bicicletta all'apparenza funzionante. E così in viale Giulio Cesare, in via Brecce a Sant'Erasmo. Per non dire dell'area dei Campi Flegrei. Manca il coraggio di spingersi verso Capodichino o allungarsi a Secondigliano: è peggio di prima, soprattutto ieri che se non c'erano 40 gradi poco ci mancava. E allora? Allora «'amm scassat'» e nessuno se ne lamenta più. Ci penserà il nuovo sindaco a completare il miracolo: troverà i circa 100 milioni di euro per estendere la differenziata a tutta la città. Lo farà in 9 mesi e, soprattutto, con un asso nella manica: senza costruire il termovalorizzatore. Prima c'era il Rinascimento, da circa 10 giorni (a leggere i giornali) siamo già in pieno Illuminismo. di Peppe Rinaldi

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