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Nba, Dallas: incredibile trionfo Nowitzki nell'olimpo del basket

I Mavs spazzano via gli Heat, super favoriti: la serie finisce 4-2. E dopo anni di critiche, l'Mvp Dirk prende una clamorosa rivincita

Andrea Tempestini
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Anni di critiche. Anni di beffe. Anni in cui ha dovuto sentire, troppe volte, "sì, è forte il biondo. Ma quando le partite contano...". Insomma, "con lui non si vince". Tutto spazzato via. Tutto finito. Dall'inferno al più inaspettato paradiso. I Dallas Mavericks e Dirk Nowitzki sono i nuovi campioni Nba. A perdere sono gli strafavoriti, quei Miami Heat di LeBron James, Dwayne Wade e Chris Bosh che hanno fatto storcere il naso a troppe persone: "Così non vale, sono troppo forti". E invece inisce 4-2 per i texani, che strappano l'anello Nba in trasferta, sul campo della Florida, dove sfruttano il match ball vincendo 105 a 95. Mvp delle finali - il miglior giocatore - ovviamente Dirk Nowitzki, il tedesco di Wurzburg, la creatura cestisticamente parlando più incredibile che il Vecchio Continente abbia mai prodotto. Dallas porta a casa un titolo sul quale nessuno degli addetti ai lavori sarebbe stato disposto a scommettere un dollaro. Nè all'inizio delle finalissime nè, soprattutto, all'inizio della stagione. "Troppo vecchi questi Mavs, e perdenti". E inceve. E invece Nowitzki, oltre all'anello, strappa una clamorosa rivincita proprio agli Heat. Già nel 2006 le squadre si incontrarono in finale. In quell'occasione i texani erano strafavoriti, e gli Heat della stella nascente Wade e di quella in declino, Shaquille O'Neal, sembravano avere poche speranze. I pronostici furono invece sovvertiti, ribaltati, sconquassati, proprio quando Dallas sembrava avere le mani sul titolo: avanti due partite a zero e in vantaggio di tredici punti nel quarto quarto del terzo incontro. E invece. E invece i Mavericks lasciarono quell'anello a Miami, e Nowitzki diventò "il grande perdente, il biondo con cui non si vince". E invece. E invece ieri sera Dirk ha vinto. Appena finita la partita è scappato negli spogliatoi, senza esultare e con gli occhi gonfi di lacrime, che era troppo il dolore per le ingiustificate critiche che lo avevano bersagliato per anni. E' scappato negli spogliatoi con gli occhi gonfi di lacrime, perché non ci poteva credere. Non ci poteva credere nemmeno Holger Geshwinder, il padre putativo e lo scopritore del tedescone di Wurzburg. Ma Dallas non sognava a occhi aperti: ha portato a casa l'anello Nba e viene consegnata dritta dritta alla storia dell'Nba. E con lei, e con Dirk, in questa storia ci entra, da campione, anche l'eterno playmaker Jason Kidd, campione dopo 17 anni Nba e dopo due finali perse; ci entra pure Jason Terry, mattatore di gara 6 ed elemento imprescindibile per la vittoria dei texani; ci entra Rick Carlisle, coach e artefice di un insperato successo. Ci entra una città intera, ci entrano tutti i giocatori della rosa di Dallas e ci entra anche l'eclettico e folle proprietario dei Mavs, Mark Cuban, che in Dirk Nowitzki ci ha sempre creduto. Ieri sera lo ha ringraziato, piangendo. E c'è da scommettere che anche nelle lacrime del proprietario c'era tutta la voglia di rivincita che ha spinto Dirk Nowitzki, uno dei migliori giocatori nella storia del basket, a trascinare i suoi verso un titolo storico.

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