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P4, Luigi Bisignani arrestato Ai pm: "Mi informò Bocchino"

Procura Napoli, il manager ai domiciliari: "Ha rivelato notizie segrete". Chieste manette anche per Pdl Papa. "Italo parlò dell'indagine"

Giulio Bucchi
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Nuova svolta nell'inchiesta sulla presunta Loggia P4, il giro di cricche e consorterie tra esponenti di Stato, finanza e politica su cui sta indagando i pm Woodcock e Curcio della Procura di Napoli. Disposto l'arresto ai domicliari per il giornalista e uomo d'affari Luigi Bisignani, già iscritto a 28 anni, ad inizio Anni 80, alla Loggia P2 di Licio Gelli, condannato a 3 anni e 4 mesi nel processo Enimont durante Tangentopoli e coinvolto nell'inchiesta Why Not dall'ex pm Luigi De Magistris. L'ipotesi di reato per lui e per il parlamentare Alfonso Papa (Pdl) è favoreggiamento in relazione alla rivelazione di notizie coperte da segreto. La soffiata di Bocchino - Secondo quanto ha riferito Bisignani, sarebbe stato Italo Bocchino a rivleare a lui stesso che la Procura di Napoli stava indagando su Alfonso Papa. "Un giorno l'onorevole Bocchino, mio caro amico, mi disse di aver appreso che Papa era indagato e che a Napoli c'era un'indagine e delle intercettazioni che riguardavano schede procurate e diffuse da Papa. In quel frangente - ha raccontato il manager - anzi mi chiese se anche io avessi avuto tali schede. Io assunsi un atteggiamento fintamente tranquillo e volontariamente non diedi a vedere che ero preoccupato, anzi dissi che non avev utilizzato le suddette schede. Bocchino - ha proseguito Bisignani - parlò espressamente di un'indagine a Napoli, ma non fece mai il nome dei magistrati. Io rappresentai immediatamente tali circostanze a Papa, e lui successivamente fece ulteriori accertamenti verificando la fondatezza di tali notizie. Papa - ha aggiunto - mi disse che avrebbe parlato con un certo generale Bardi della Guardia di Finanza, e che ne avrebbe parlato con il suo amico, dottor Miller". La smentita - Questa versione, però, è stata smentita dal diretto interessato, il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino. "Rispondo che l'affermazione di Bisignani risulta imprecisa, e che Bisignani abbia riassunto più colloqui", ha replicato Bocchino. Che ha proseguito: "In un primo tempo mi limitai a dire a Bisignani che vi erano semplicemente delle voci generiche e vaghe su talune attenzioni giudiziarie sull'onorevole Papa da parte della procura di Napoli. Ricordo invece che dalla vicenda delle schede intercettate io parlai con Bisignani successivamente, dopo che tale notizia era uscita sui giornali". Il piano accusatorio - Addentrandosi nei meandri dell'indagine, si scopre che Alfonso Papa avrebbe rivelato notizie segrete sull'inchiesta giudiziaria a Luigi Bisignani per ottenere da questi un appoggio per una candidatura nel Popolo della Libertà in un "collegio sicuro". È questa l'ipotesi accusatoria formulata dai pm di Napoli Woodcock e Curcio in uno dei capi di imputazione contenuti nell'ordinanza di custodia. I reati contestati sono di concorso in rivelazione di segreto di ufficio, favoreggiamento e corruzione. Secondo l'accusa, Papa, attraverso il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, in servizio presso la sezione Anticrimine di Napoli, avrebbe acquisito notizie riservate sulle vicende giudiziarie in cui erano coinvolti Bisignani e la commercialista Stefania Tucci (comunicando anche che quest'ultima era destinataria di una richiesta di arresto). Papa, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, si sarebbe fatto promettere in cambio da Bisignani un suo intervento presso il coordinatore del Pdl Denis Verdini in occasione della preparazione delle liste per le elezioni politiche 2008. Un intervento, scrivono i pm, "realmente effettuato da Bisignani e rivelatosi decisivo". Illecite acquisizioni - "Le indagini - sottolinea in una nota il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Francesco Greco -, inseribili in contesto investigativo di ampio respiro e che ha interessato numerose persone, hanno riguardato l'illecita acquisizione di notizie e di informazioni, anche coperte da segreto, alcune delle quali - spiega Greco - inerenti procedimenti penali in corso nonchè di altri dati sensibili o personali al fine di consentire a soggetti inquisiti di eludere le indagini giudiziarie ovvero per ottenere favori o altre utilità". Indagini ampie - Luigi Bisignani, dai tempi della prima Repubblica e di Bettino Craxi, è ritenuto uno degli uomini più potenti e influenti di Italia. Tra i filoni d'indagine della Procura di Napoli, ci sono anche degli appalti gestiti dalla presidenza del Consiglio. Il pool partenopeo ha spiegato che le indagini "hanno interessato numerose persone, hanno riguardato l'illecità acquisizione di notizie e di informazioni, anche coperte da segreto, alcune delle quali inerenti a procedimenti penali in corso nonchè di altri dati sensibili o personali al fine di consentire a soggetti inquisiti di eludlere le indagini giudiziarie, ovvero per ottenere favori o altre utilità".

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