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Gheddafi, la Libia snobba Cpi: "Solo copertura per la Nato"

Mandato d'arresto per il Raìs, il ministro della Giustizia di Tripoli: "Non lo riconosciamo, è un ricatto politico degli imperialisti"

Giulio Bucchi
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La Libia non riconosce l'autorità della Corte penale internazionale e respinge le accuse rivolte a Muammar Gheddafi perché hanno motivazioni politiche. Lunedì la Cpi ha emesso un mandato d'arresto per il Colonnello, suo figlio Seif al-Islam e il capo dell'intelligence di Tripoli, Abdullah al-Sanoussi. In conferenza stampa, il ministro della Giustizia libico Mohammed al-Qamudi ha attaccato: "La Corte penale internazionale non è altro che una copertura per le operazioni militari della Nato", ha detto Al-Qamudi.  "La Cpi - ha aggiunto al-Qamudi - non significa nulla per noi perché non ne facciamo parte e perché è un mero strumento politico per esercitare pressione e ricatti politici nei confronti dei Paesi sovrani. E' chiaro che si tratta di uno strumento dell'imperialismo".

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