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Pdl-Lega: la tregua non dura. Cav: "Impegni non rispettati"

Premier: "Io non ho nessun problema. Sono loro ad averne". Bossi: "L'ho sentito per telefono. Questione chiusa"

Costanza Signorelli
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Lo scenario cambia di nuovo ed la tregua Pdl-Lega è già cosa passata. Sabato 23 luglio, un gruppo di giornalisti intercetta il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, all'uscita di Palazzo Grazioli prima di lasciare la capitale. "Nella maggioranza non c'è alcun problema tra Pdl-Lega" ripete come un jingle il premier, anticipando le prevedibili domande.  Ma poi gratta gratta si scopre che, il premier, qualcosa da ridire ce l'ha: "Io non ho nessun problema, sono loro ad avere un problema". I giornalisti chiedono ragione dell'affermazione e lo interrogano su un eventuale problema del Carroccio nei suoi confronti. Domanda più retorica che altro ma utile ad accendere un guizzo nel premier "Scusi, è evidente, chi è che ha preso un impegno e non l'ha rispettato al voto in Parlamento? Tant'è - ha proseguito - che al Senato l'impegno è stato mantenuto...". Si riferisce all'andamento delle votazioni sul caso Papa alla Camera e al Senato. Eccoci qua. E infatti, non è che convincesse molto quel clima "sereno e costruttivo tra i due alleati", riferito dai presenti a margine del Consiglio dei ministri di venerdì 22. Eppure Berlusconi ce l'aveva messa tutta per allentare le tensioni. Aveva persino spronato il minitro dell'Interno, Roberto Maroni, durante il Cdm, a illustrare gli "ottimi risultati" conseguiti dal governo sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e poi, in via più confidenziale, aveva anche chiesto al ministro di fare gli auguri di pronta guarigione a Umberto Bossi. Il leader del Carroccio, al Cdm, era assente, ma giustificato. Un'operazione alla cataratta. I giornalisti non si lasciano sacappare l'occasione di domandare a Berlusconi se avesse avuto modo di sentire telefonicamente il Senatur ma il Cavaliere non ha risposto limitandosi a sorridere e a dire: "Va tutto bene, sono deciso come non mai a portare avanti le riforme per ammodernare l'Italia". Bossi: "L'ho sentito io. Questione chiusa" - Ci pensa, dal canto suo, il leader della Lega a rispondere circa i contatti recenti con il premier."L'ho sentito ieri per telefono - ha spiegato Umberto Bossi - dal mio letto di ospedale in Svizzera". A questo punto il Senatur blocca le voci su eventuali dissidi e ritiene che "la questione sia chiusa". Lo riferisce dalla Villa Reale di Monza, dove si trova  per l'inaugurazione delle sedi decentrate di alcuni ministeri. Il leader del Carroccio è coperto da ampi occhiale da sole che lo proteggono  dopo il recente intervento alla cataratta, rassicura sulle proprie condizioni "Mi dà solo fastidio la luce ma vi vedo benissimo. Mi fanno male gli occhi ma non il pugno". Il Berlusconi che rassicura - "Il governo va avanti, più forte di prima: abbiamo 20 mesi di lavoro per approvare le riforme che prima, con la presenza in maggioranza di persone che non erano d'accordo, non potevamo fare. Oggi -ha aggiunto- abbiamo una maggioranza numericamente inferiore ma politicamente più compatta e coesa, con cui siamo determinati a portare a termine quelle riforme indispensabili per modernizzare l'Italia".  Il premier ha quindi sottolineato che a proposito di quanto sta succedendo nella maggioranza i giornali «inventano tutto» scrivendo cose che non sono assolutamente vere.

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