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Usa, bocciato il piano Boehner Obama: "Serve compromesso"

Senato stoppa proposta repubblicana. Via alla mediazione democratica: 2.400 mld di tagli, altrettanti per aumento tetto del debito

Costanza Signorelli
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Obama l'aveva detto, e così è stato. Il piano del repubblicano John Boehner per la riduzione del deficit e del debito Usa non sarebbe andato lontano: approvato alla Camera, è infatti poi stato bocciato al Senato, appena due ore dopo. Gli Stati Uniti, sempre più vicini al default (il limite massimo per approvare l'innalzamento del tetto del debito è martedì 2 luglio), ora saranno costretti a sperare nel "compromesso" a lungo invocato dal presidente Obama. Non a caso, il prossimo piano sottoposto al Congresso sarà quello del del leader dei democratici al Senato, Harry Reid, che incorpora elementi della proposta del repubblicano Mitch McConnell. Il piano Reid prevede 2.400 miliardi di dollari di risparmi e un aumento del tetto del debito di uguale entità in due fasi, come chiesto dai repubblicani. Gli aumenti dipenderanno dal Congresso, con una maggioranza di un terzo per camera, e non da tagli alle spese. "Ora è il momento di lavorare insieme per raggiungere un compromesso che ci consenta di evitare il default e getti le basi per una riduzione bilanciata del deficit", fa sapere la Casa Bianca. Conto alla rovescia - Meno 100 ore. Il countdown è ormai agli sgoccioli. La scadenza del 2 agosto è praticamente dietro l'angolo. Sono ormai settimane che Barack Obama manifesta una tensione alle stelle: sceneggiate alla Camera, messaggi allarmanti alla nazione. Ma già nella giornata di venerdì 29, il presidente aveva cercato di allentare la tensione con dichiarazioni più distensive: "Ho fiducia, risolveremo il problema". Così, nel suo discorso radiofonico settimanale di sabato mattina, il presidente Usa incanala la tensone in uno sprint propositivo e lancia un nuovo appello al Congresso affinchè si "sforzi di evitare il primo default della nostra storia". Vuole infondere speranza Barack e non ha tutti i torti visto che venerdì le sue dichiarazioni, tese a rassicurare gli investitori mondiali sulla vicina risoluzione dell'impasse sul debito americano, hanno avuto notevoli conseguenze sulla chiusura delle borse. I cali si sono ridotti evitando così flessioni ben peggiori ma prevedibili.

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