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Per il Papa non c'è un euro Pisapia lo lascia in strada

Incontro mondiale delle famiglie. Comune: "Non ci sono motivi per stanziare i fondi". La Moratti aveva messo sul tavolo 1 mln

Andrea Tempestini
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Non ci sono più dubbi. Palazzo Marino per l'Incontro mondiale delle famiglie, che vedrà Papa Benedetto XVI in visita sotto la Madonnina dal 30 maggio a 3 giugno dell'anno prossimo, non sgancerà il becco di un quattrino. Il “no” definitivo arriva per bocca del capo di gabinetto del sindaco Pisapia, Maurizio Baruffi, che argomenta così la scelta: «La Curia non ci ha fatto nessuna richiesta di supporto economico, e per questo non vediamo il motivo di stanziare fondi spontaneamente». Come dire, l'arcivescovo Scola venga prima a bussare alla nostra porta con un piattino in mano, e allora valuteremo se sarà il caso di aprire i cordoni della borsa. Tanto più che - è l'argomento forte della giunta Pisapia - «la Moratti non ha lasciato in bilancio il milione di euro che aveva promesso nella lettera inviata a Monsignor Erminio De Scalzi, delegato per i grandi eventi diocesani. Si rivolgano a lei - continua Baruffi - coloro che hanno critiche in questo senso». Nella missiva, che porta data 13 gennaio di quest'anno, la Moratti si rivolge a Mons. De Scalzi promettendo «la massima disponibilità dell'amministrazione comunale», individuando nell'ex direttore generale del Comune Acerbo il referente con cui tenere i contatti, e annunciando «di aver stanziato nel bilancio 2011 un milione di euro per l'evento». Qui sta il punto. Pisapia e i suoi sostengono che si tratti di una bufala perchè nel bilancio non c'è traccia della cifra. E per questo «la Moratti ha fatto una promessa a vuoto». Sarebbe però solo una questione meramente burocratica, perché - come spiega l'ex assessore alla Famiglia Mariolina Moioli, che sarebbe stata la diretta interessata istituzionale in caso di ri-elezione visto il tema dell'incontro - «in un bilancio non si può mettere un capitolo ad hoc con scritto “visita del Papa”. Ma ciò non toglie che non avremmo avuto il minimo problema a deliberare in giunta uno stanziamento in questo senso. Se ora Pisapia non assumerà un impegno, sarà una precisa scelta politica di cui si dovrà assumere la responsabilità. L'accordo era unanime, e l'assessore al Bilancio Beretta ne era al corrente da subito». Tesi avallata in pieno dal diretto interessato: «Avevamo pensato a due tranches da 500mila euro ciascuna, la prima per il 2011 la seconda per il 2012». Tutt'altro atteggiamento istituzionale quindi, visto e considerato che la Regione stanzierà 2 milioni di euro e metterà a disposizione del comitato organizzatore un piano del Pirellone accollandosi l'affitto annuale di 300mila euro. Pisapia si affretta a sottolineare che «non è una questione di soldi, siamo pronti a collaborare con la Curia, ma al massimo forniremo supporto logistico, risorse umane, coordinamento per organizzare i trasporti». Evidentemente la possibilità di accogliere tra 500mila e 1 milione di persone non è vista come un'opportunità sulla quale investire. Nonostante il ritorno mediatico mondiale che ha garantito la Giornata mondiale della gioventù di Madrid, con tanto di beneficio per le casse della città (il rapporto investimento/ritorno è 1:2). Ma la questione alla fine è più semplice di quanto sembri. Si tratta di priorità. Per la giunta al governo oggi, la presenza di un Pontefice a Milano 27 anni dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II non è una priorità. Lo testimonia la frequenza di incontri con i rappresentanti della Diocesi. Dopo il primo, di reciproca conoscenza, a luglio, niente. Il vice-sindaco Guida, per storia l'interlocutore designato, non si è più vista, e ora è in ferie. Per assurdo con lei hanno avuto a che fare di più gli islamici, invitati in Comune e pronti ad accoglierla per la fine del Ramadan. Coincidenza? di Edoardo Cavadini

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