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Nemmeno il suo ex inviato darebbe a Michele 10 euro

Formigli sarà su La7 con Piazzapulita. L'ex braccio destro del teletribuno spiega: "A Santoro non darei i soldi che sta chiedendo"

Andrea Tempestini
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Si è parlato tanto, quest'estate, del possibile approdo di Michele Santoro su La7 ed è risaputo che alla fine non se ne è fatto niente per le insostenibili pretese dell'anchorman. Al suo posto, la rete del gruppo Telecom Italia ha quindi chiamato Corrado Formigli, suo storico autore, e gli ha affidato Piazzapulita, talk-show politico in onda tutti i giovedì in prima serata – guardacaso, la stessa collocazione di Annozero – a partire da stasera. Che tipo di trasmissione sarà? «Sarà un programma di hard news, di attualità. Rispetto ai programmi “di parola”, noi intendiamo raccontare la realtà con grande velocità e un taglio aggressivo sui fatti, con 4 o 5 ospiti, servizi anche lunghi e collegamenti con la piazza, intesa come il luogo dove accadono le cose, che potrebbe essere una piazza vera, un quartiere o la cima di una gru». Quanti temi tratterà in ogni puntata? «Tendenzialmente uno.  Partiremo con le inchieste giudiziarie che coinvolgono Silvio Berlusconi, parleremo di Tarantini, della P3 e avremo una mia intervista esclusiva a Flavio Carboni, che non ne rilasciava da anni». Che ospiti avrete? «Roberto Castelli, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, Maurizio Belpietro, Peter Gomez e Sergio Rizzo del Corriere. Cercheremo di far parlare sempre persone competenti, anche qualche faccia nuova». Sarà spudoratamente di sinistra o super partes? «Non ho mai nascosto di avere una sensibilità di sinistra, ma come giornalista credo di non aver mai fatto sconti a nessuno. Chi è al governo è sempre un osservato speciale, ma tratteremo anche la questione morale del Pd, il Sistema Sesto...». Cosa contesta all'opposizione? «Di essere divisa e non avere una voce chiara. Ad esempio, che riforma hanno in mente per la Rai?» Si ispirerà ad Annozero? «No, chi pensa di rifare Santoro è un imbecille perché sarebbe sbagliato cercare di imitarlo». Che effetto fa sapere che andrà in onda al posto suo? «Finché Michele era in trattative con La7 ero nella sua squadra, ma poi non ha concluso e le nostre strade si sono divise. Lui sognava di fare l'editore di se stesso, in bocca al lupo. Io ho avuto questa possibilità e l'ho presa, non capita tutti i giorni, a 43 anni». Sembra però che lui non abbia gradito il suo addio... «Ci siamo dati reciprocamente molto, un po' di amarezza la puoi avere ma non credo mi possa portare rancore perché ho fatto una scelta in autonomia». Darebbe a Santoro i 10 euro che ha chiesto a tutti per realizzare il suo programma Comizi d'amore? «No,  sarebbe come darli alla concorrenza. Devo pensare al mio programma. Anche se sono favorevole alle iniziative della buona democrazia». Lei ha definito «una baggianata» la definizione “diversamente liberi” coniata da Santoro: difende La7? «È la rete che offre il maggior numero di bravi professionisti: Mentana, Gad Lerner, Lilli Gruber, Telese...». Manderebbe “affanbicchiere” il suo editore, come ha fatto lui? «No, perché non mi piace fare editoriali e infatti non ne farò». intervista di Donatella Aragozzini

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