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Le Coop 'dimettono' Caprotti: passo indietro di mr Esselunga

Condannato per 'Falce e Carrello', numero uno della catena ha deciso di lasciare: "Mi hanno paragonato a ladro". Vincono i pm

Veneziani Gianluca
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Dopo la sentenza che lo obbliga a un risarcimento di 300mila euro alle Coop, Bernardo Caprotti, il numero uno di Esselunga, ha deciso di lasciare. "Con una sentenza che fa di me un ladro - ha detto - tra sette giorni do le dimissioni da presidente, pur mantenendo un ruolo operativo". Caprotti era stato condannato alla "multa salatissima" per via del suo libro Falce e carrello, in cui accusa le Coop di ostruzionismo nei confronti di Esselunga, cioè di aver impedito alla catena di distribuzione di attecchire nelle regione rosse di Emila Romagna, Toscana e Liguria. Torneremo poveri - Caprotti, quasi citando involontariamente il nuovo libro di Giampaolo Pansa, ha anche fatto una riflessione sulla povertà di ritorno nel nostro Paese. "Siamo tutti più poveri, non abbiamo più soldi per investire - ha detto - Bisogna liberalizzare maggiormente, anche favorendo l'apertura dei supermercati". Poi una battuta su Berlusconi "Se c'è tanta occupazione finta in giro, non è colpa né di Berlusconi né di Bersani. E comunque, Berlusconi è un uomo generoso che non è riuscito a fare quello che aveva promesso".

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