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La scoperta di mister Allegri: allena all'ospizio, il Milan

Di verde in serie A non c'è neanche l'erba sui campi da gioco. E a Milanello anche il gresco 30enne Ibrahimovic si sente vecchio

Andrea Tempestini
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Di verde nella nostra Serie A spesso non c'è nemmeno l'erba sui campi da gioco. Figurarsi poi le rose dei nostri club. E se persino un fresco 30enne come Zlatan Ibrahimovic dice di sentirsi vecchio, qualcosa non va. Colpa forse dell'aria “da ospizio” che si respira a Milanello. La squadra di Allegri vanta la rosa più vecchia del campionato - 28,8 anni di età media a causa dei tanti rinnovi estivi “di gratitudine” - e in campo si presenta quasi come una squadra da pensione anticipata: 29,5 anni la media dei ben 22 giocatori impiegati finora. Gli infortuni hanno imposto gli straordinari a senatori come Nesta e Van Bommel, ma anche Seedorf ha totalizzato 360' a discapito del “mister X” del mercato, Alberto Aquilani, finito a fare il vice Boateng. Poca fortuna e poca fiducia da parte del tecnico anche per il 18enne El Shaarawy, nonostante il prezioso gol del pari con l'Udinese. Il “Piccolo faraone” è il simbolo del cambio di filosofia di Allegri: l'anno scorso volle in rosa giovani come Strasser (al Lecce) e Merkel (al Genoa); in questa stagione invece ha spedito i ragazzi in prestito a farsi le ossa (Verdi e Adiyiah alla Reggina, Romagnoli al Pescara, Albertazzi al Getafe). Strano che Inzaghi non trovi più spazio. Intanto, Robinho e Mexes dovrebbero rientrare contro il Palermo: basteranno a fare il lifting ai rossoneri? Anche l'Inter tornerà quasi al completo a Catania con i recuperi di Sneijder, Thiago Motta, Milito e Poli. Grandi attese per il 22enne ex Samp, chiamato a far meglio dei suoi quasi coetanei Alvarez (23), Coutinho (19), Castaignos (19) e Obi (20). I giovani nerazzurri hanno avuto qualche chance, ma hanno deluso: l'età media è relativamente bassa, 27,7 anni, ma i punti di distanza dalla “vecchia Juve” sono sette. I bianconeri hanno schierato formazioni da quasi 28 anni di età media, ma con tanti giocatori al top e pochissimi ultratrentenni: solo Del Piero, Buffon, Barzagli e Pirlo. Una splendida armonia regge invece la corsa del Napoli: esperienza in difesa (con gli over 30 Aronica, Campagnaro, Cannavaro, Dossena), freschezza ed entusiasmo nel resto del campo. Filosofie diverse ma stessi punti per le romane: Luis Enrique ha provato a ringiovanire la Roma, ma non può fare a meno di Heinze, Perrotta e Totti (a rischio per il 16): 27,7 anni di media in campo. La Lazio ha puntato sui “rodati” Klose e Cissè e ha fatto bene, pur presentandosi con la seconda squadra più vecchia del campionato (29,4 anni). Una squadra vecchia può comunque fare bene, ma una formazione giovane al momento resta una garanzia di successo. La rivoluzionata Fiorentina con la sua linea verde ha portato a casa sette punti e volano anche le altre baby formazioni: il Palermo di Mangia (25,6 anni) è secondo come il Napoli insieme con il Cagliari (26,1). Guida entrambe le classifiche - con 11 punti e appena 25,1 anni di età media in campo - l'Udinese. Il 21enne romeno Torje non sarà il nuovo Sanchez, ma fa sembrare più verde l'erba del Friuli. di Francesco Perugini

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