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Alfano resiste: "Silvio non si tocca"

Il segretario del Pdl lancia un messaggio chiaro a Scajola e Pisanu e all'Udc: nessuna alternativa al Cav. E Bossi con lui: "Dove vanno senza il premier?"

Lucia Esposito
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Alfano stoppa i frondisti Pisanu e Scajola che chiedono un passo indietro al premier e lancia un messaggio chiaro anche a  Casini: non c'è alternativa a Berlusconi. "La condizione che mi viene posta" dall'Udc è accantonate Berlusconi e noi siano pronti. E' una condizione impraticabile e ingiusta. Io lavoro all'aggregazione di moderati senza condizioni capestro". Lo ha detto il segretaro del Pdl Angelino Alfano nel corso del suo intervento a Saint Vincent. "Chi mi chiede ogni giorno di accantonare Berlusconi - ha spiegato Alfano - abbia le idee chiare se non le ha avute fin qui, altrimenti abbia l'onestà di dire tutto il contrario, che non condivide il mio diniego. Dico con con grande chiarezza che lavoro per un percorso di aggregazione delle forze moderate senza condizioni-capestro che vedrebbero un sentimento di ingiustizia alimentarsi dentro il Pdl. La nostra é una posizione molto netta molto chiara". Ha aggiunto inoltre che il PdL non intende tornare indietro sul bipolarismo, "una condizione di democrazia trasparente in cui chi vince governa e chi perde va all'opposizione". E sulla legge elettorale bisogna "restituire ai cittadini il diritto di scelta del parlamentare, ma anche del premier". "Vogliamo restituire - ha aggiunto il segretario del Pdl Alfano - il diritto di scelta del parlamentare, unendolo al diritto di scelta del premier, perché se noi togliamo ai cittadini il diritto di scelta del premier, nel momento in cui diamo loro il diritto di scelta del parlamentare, truffiamo i cittadini". Per Alfano "entrambe le cose vanno fatte, stabiliremo come, troveremo la formula migliore". Su punto dell'intoccabilità di Berlusconi, anche Umberto Bossi è irremovibile. Rivolto ai frondisti, ha detto: "Può essere tutto, ma senza Berlusconi, dove vanno? Chi li piglia i voti. Scajola?" La replica dell'Udc è arrivata a stretto giro: "Non esiste l'ipotesi di una collaborazione credibile tra chio oggi legittimamente sostiene questo governo e chi, invece, come noi, lo ritiene fallimentare".

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