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Di nuovo incubo a Fukushima Paura per una fissione nucleare

Accertata la presenza di xeno radioattivo nel reattore numero due. La società che gestisce l'impianto: situazione sotto controllo

Lucia Esposito
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Potrebbe essere ripresa la fissione nucleare nell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi.   La società che gestisce l'impianto, la Tepco, ha cominciato a iniettare acqua ed acido borico nel reattore n.2 dell'impianto dopo aver accertato la presenza di xeno radioattivo, un gas che potrebbe indicare l'attivazione di un processo di fissione nucleare dell'uranio 235, seppure in piccola scala.   La doccia fredda - La notizia rappresenta l'ennesima doccia fredda sulla disastrata centrale giapponese che è stata teatro della peggiore crisi nucleare degli ultimi 25 anni, dopo quella di Chernobyl, nel 1986, in seguito al devastante terremoto dell'11 marzo. "Non possiamo negare la possibilità di una piccola reazione di fissione nucleare", ha riferito un portavoce, aggiungendo che l'iniezione è stata una misura precauzionale.   Corsa ai rimedi - Per la Tepco non c'è alcun pericolo imminente nell'impianto, perchè la temperatura e la pressione del reattore, così come i livelli di radiazione ai centri di monitoraggio, non hanno sostanzialmente mostrato mutamenti. La fissione è il processo mediante il quale un reattore nucleare operativo produce energia. Il reattore si chiude automaticamente quando c'è un incidente, ma a marzo lo tsunami fece saltare i sistemi di raffreddamento, innescando una gravissima crisi. L'immissione di acido borico è stata decisa dopo che l'analisi preliminare di campioni di gas prelevati dall'edificio del reattore hanno mostrato la presenza di xeno 133 e xeno 135, che sono sottoprodotti di una reazione nucleare.

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