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Nel 2012 arriva la recessione: ecco come possiamo salvarci

L'Ocse: Pil in calo, disoccupazione in aumento. Il consiglio a Monti: puntare al pareggio di bilancio nel 2013

Lucia Esposito
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Sarà un anno di recessione il 2012 per l'Italia con un calo dello 0,5%. Per il quarto trimestre di quest'anno l'Ocse prevede una crescita per l'Italia pari allo 0,1% mentre nello stesso periodo del 2012 la stima vede un calo dello 0,3%. Il pil aumenterà solo nel 2013. E' una fotografia dell'Italia molto nera quella scattata dall'Ocse. La crescita del Pil, si legge nel capitolo del rapporto dedicato all'Italia, "sarà in qualche modo più alta se l'azione decisiva del nuovo governo porterà giù in fretta gli spread e ripristinerà la fiducia. Tuttavia la programmata stretta di bilancio è molto severa, richiederà una forte determinazione da parte del nuovo governo e potrebbe avere effetti di contrazione più forti di quelli da noi previsti".  Suggerimenti - Tra i suggerimenti che l'Ocse dà al governo Monti c'è quello di puntare dritto al pareggio di bilancio nel 2013, di ridurre il debito e mettere in fretta in cantiere le riforme strutturali per rafforzare la crescita economica. Il governo Monti, si legge nel rapporto dell'Ocse, "ha poco spazio di manovra nell'azione di bilancio". Deve rafforzare il consolidamento e, se necessario, "introdurre ulteriori strette di bilancio per rimettere in ordine i conti". La strada da seguire è quella di un "restringimento della spesa, piuttosto che aumentare le tasse". "Nuove amnistie fiscali sarebbero controproducenti". Per quanto riguarda le riforme strutturali l'Ocse suggerisce al governo Monti andare avanti "il più presto possibile" con il programma tracciato dalla lettera di intenti che il governo Berlusconi ha scritto all'Unione europea. Lavoro - Preoccupanti anche i dati sulla disoccupazione che è in aumento: si attesterà intorno al 8,3%. E, proprio per quanto riguarda il mercato del lavoro occorre "aumentare la flessibilità e ridurre la frammentazione del mercato". "Imperativa" la moderazione salariale e per il pubblico impiego "un buon segnale" sarebbero "tagli dei salari nominali e differenziazioni regionali". Inoltre l'Ocse spinge il governo a migliorare la competitività del sistema liberalizzando le professioni liberali e i servizi all'impresa. "La privatizzazione dei servizi pubblici locali - si legge nel rapporto - e la creazione di regolatore indipendente migliorerebbero l'efficienza". Un aiuto alla concorrenza e un sollievo per il debito pubblico potrebbero venire da "privatizzazioni a livello nazionale" e da misure per favorire l'ingresso di investitori stranieri anche nel settore finanziario. La crescita del Pil, si legge nel capitolo del rapporto dedicato all'Italia, "sarà in qualche modo più alta se l'azione decisiva del nuovo governo porterà giù in fretta gli spread e ripristinerà la fiducia.

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