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Il sorteggio Europei 2012 Urna-beffa per Prandelli

A Kiev l'Italia pesca l'Irlanda di Trapattoni, la mina vagante Croazia e l'incubo Spagna. Capello ritrova Ibra, che spettacolo il girone B

Nicoletta Orlandi Posti
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Nel sacco di entrambi, caro Trap, ci hanno messo il gatto. Quello rosso però. Il più antipatico, fastidioso, ribelle e unghiuto: la Spagna che nel giro di due anni ha portato a casa i titoli continentale e mondiale e che è composta da tre quarti di Barcellona e uno di Real. Ad ogni modo niente paura: grazie al cielo noi italiani abbiamo evitato la Slovacchia (non s'è qualificata) e le tutt'altro che europee Paraguay e Nuova Zelanda: questo per dire che quando nell'inverno di due anni fa uscirono le avversarie “mondiali” che ho appena ricordato, stappammo bottiglie di Franciacorta vagheggiando addirittura il bis. Poi finì a stracci - tanto che il campione del mondo Lippi non s'è ancora ripreso e il capitano e pallone d'oro Cannavaro si è addirittura “emirato”. Nella fase finale dell'Europeo (ultima edizione a sedici), oltretutto con due Paesi di secondo piano nuovamente in prima fascia in qualità di organizzatori così come nel 2008 con Austria e Svizzera, eliminate al primo turno, chi c'è c'è e il ranking non conta: il destino lo determinano la condizione del momento e la fortuna, l'elemento che consentì a Danimarca e Grecia di compiere il miracolo. Della Spagna sappiamo anche troppo; l'Irlanda è una nazionale che si regge ancora sui grandi vecchi (Keane, Given, Duff) ed è passata attraverso i playoff esattamente come la Croazia. Che era e resta la Croazia, ovvero una squadra in grado di battere chiunque sulla distanza della singola partita e di perdere sempre: Srna, Modric e Kranjcar i valori più alti, Olic l'attaccante eterno. Salvo imprevisti - infortuni, crescite improvvise, cali vistosi - Prandelli, che ha guidato un'Italia sempre meno vittima a una qualificazione agevole e anticipata, molto simpatica, vincendo un girone nient'affatto complicato, ha coperto sei caselle della squadra base: i “titolarissimi” sono Buffon, Chiellini, De Rossi, Pirlo, Marchisio e Montolivo. Per gli altri cinque posti i ballottaggi riguardano - al momento - Maggio e Abate (esterno destro), Ranocchia e Barzagli (centrale difensivo), Balzaretti e lo stesso Chiellini (esterno sinistro), Balotelli e Giovinco (seconda punta), Pazzini e Osvaldo (prima punta). Sono peraltro straconvinto che Di Natale, il cannoniere più continuo e dotato del nostro calcio, farà parte dei ventitré: provate a immaginarlo in coppia con Balotelli, il Sanchez di Concesio. Cosa chiederemo a Prandelli, a giugno? Di entrare nei quattro. Restiamo Umili, European Tour. di Ivan Zazzaroni

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