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Il Vaticano pagherà l'Ici Sindacati e le altre Caste no

Il Vaticano non è il solo a godere dell'esenzione dell'Ici: tra i privilegiati anche i sindacati, i partiti, l'Arci, gli alcolisti anonomi

Lucia Esposito
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Ieri il capo della Cei Angelo Bagnasco ha detto che la Chiesa è disponibile a discutere del pagamento dell'Ici sugli immobili. Ma a goderne dell'esenzione dell'Ici sugli immobili non è solo il Vaticano ma decine di migliaia di privilegiati del fisco italiani. Sindacati, associazioni di categorie, associazione di promozione socialie. E poi il mondo del no-profit che è anche no-tax. Proponiamo una parte dell'articolo di Franco Bechis che potrete leggere integralmente su Libero Non pagano le tasse, o le pagano appena appena, ma non sono evasori. Sono decine di migliaia i privilegiati del fisco italiano che non troveranno mai l'esattore alla loro porta con la cartella in mano per reclamare il dovuto. C'è la Chiesa italiana, è vero, con tutti i suoi ordini religiosi e associazioni in qualche modo collegate. Come lei tutte le Chiese riconosciute in Italia, che certo pesano numericamente assai meno. Ma ci sono anche partiti, movimenti e associazioni politiche nazionali e nelle loro ramificazioni territoriali. Ci sono i sindacati nazionali, le loro associazioni di categoria, le loro ramificazioni territoriali. Ci sono le associazioni di promozione sociale, una voce dentro cui finisce davvero di tutto: dall'Arci, agli alcolisti anonimi, a Italia Nostra, alla comunità di Sant'Egidio, al Movimento delle casalinghe, a Legambiente, alle associazioni dei consumatori, fino al Touring club italiano. Ci sono tutti gli enti non commerciali, un mare indistinto dove ci si riesce a infilare con una certa facilità. E naturalmente il mondo delle Onlus (...)          

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