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Napolitano sull'Europa unita: Serve maggiore integrazione

Capo dello Stato: "Euro irrinunciabile". Sulla Primavera araba: "Ue non è stata all'altezza del momento storico"

Giulio Bucchi
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"L'Italia fa, e, ne sono certo, farà la sua parte. Ma più in generale il percorso per uscire dalla crisi è europeo e sovranazionale. Non ci sono scorciatoie nazionali", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Corpo Diplomatico al Quirinale. Napolitano ha poi puntualizzato: "L'Europa rimane una. Immaginarne due o ancor più, significherebbe scivolare su un piano inclinato al fondo del quale non rimarrebbe alcuna Europa. Ci vuole un'Europa sempre più integrata". Quindi il Capo dello Stato si è messo in prima fila in difesa della moneta unica: "Sull'irrinunciabilità dell'euro e la determinazione di difenderlo" non vi devono "essere dubbi". La stabilità dell'economia mondiale, ha aggiunto, "è strettamente legata alla tenuta della moneta unica". Primavera araba - Quindi anche una bacchettata alle istituzioni continentali, poiché fino ad ora le reazioni dell'Unione europea "non sono state all'altezza del momento storico" aperto dalla primavera araba. Ne è sicuro Napolitano, che ha sottolineato come "il nuovo scenario mediterraneo chiami in causa l'Europa". L'Unione europea, secondo l'inquilino del Quirinale, "non può pensare di isolarsi dai fermenti di rinnovamento della regione nè di appaltarne la gestione ai soli paesi europei che si affacciano al sud. All'Europa i popoli mediterranei - ha proseguito - chiedono una nuova, operante e concreta partnership e un dialogo franco e articolato senza preclusioni ideologiche. La responsabilità è comune. Condividiamo interessi e sfide demografiche e sociali; condividiamo un'unica frontiera".

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