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Dopo i taxi anche i medici Tutti in rivolta contro Monti

Le categorie si ribellano. Dal 10 al 13 febbraio i medici incroceranno le braccia. Continua la battaglia coi tassisti

Andrea Tempestini
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I tassisti paralizzano le città e il governo li convoca. L'appuntamento è fissato per martedì 17 gennaio, alle 18, a Palazzo Chigi. Le 22 sigle sindacali, con un rappresentante a testa, saranno ricevute dal segretario generale della presidenza del Consiglio, Manlio Strano. Un gesto distensivo che, oltre a far lentamente rientrare le proteste, provoca anche lo slittamento dell'assemblea dei tassisti originariamente prevista per domani al Circo Massimo, a Roma. Ma per un dialogo che inizia, per l'esecutivo c'è un altro fronte che si apre: quello con i medici di famiglia e gli operatori del 118. A febbraio ci saranno quattro giorni di sciopero contro le norme della manovra che riguardano le casse previdenziali. A Palazzo Chigi si consolano con l'allentamento della tensione con i tassisti. «Oggi che siamo stati finalmente convocati, mantenere in piedi l'assemblea per il 16 non avrebbe più alcun senso, se non quello di non essere ulteriormente compresi dai cittadini», conferma Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi. Quindi prima ci sarà il faccia a faccia a Palazzo Chigi, e poi l'assemblea nazionale, mercoledì 18, per fare il punto della situazione. «Decideremo cosa fare dopo l'incontro con il governo», chiosa Bittarelli. E che al governo abbiano deciso di abbandonare la linea dura lo testimonia la contestuale convocazione di cui dà notizia il Guardasigilli Paola Severino: domani pomeriggio a via Arenula, alle 16,30, sono attesi i rappresentanti degli ordini professionali vigilati dal ministero della Giustizia. Si tratta di 20 organizzazioni tra le quali spiccano quelle di notai, avvocati, ingegneri, geometri  e giornalisti. Alcune delle quali già in rotta di collisione con l'esecutivo. Fatto sta che il Pdl resta vigile. «Abbiamo detto al presidente Monti che sosteniamo liberalizzazioni degne di questo nome, incisive sullo smantellamento degli autentici colli di bottiglia», ricorda Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera. «Si affrontino i veri problemi delle liberalizzazioni nel campo dell'energia, dei trasporti, dei servizi pubblici locali», spiega Maurizio Gasparri, suo omologo a Palazzo Madama. Sul punto una sponda arriva dal presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Liberalizzazioni sì, ma non solo per tassisti e farmacisti. Devono esserci anche per chi oggi non protesta, ma può contare su un monopolio. Come la rete di distribuzione del gas». Nelle città la situazione resta critica. Se a Roma il servizio all'aeroporto di Fiumicino è tornato regolare fin dalle prime ore della mattina, a Milano dopo una notte di auto ferme i blocchi spontanei sono stati rimossi solo all'arrivo della notizia della convocazione delle varie sigle sindacali a Palazzo Chigi. Pochi i taxi in servizio a Torino, mentre a Napoli la protesta in piazza del Plebiscito va avanti con un aumento delle corse in favore delle fasce più disagiate. Sul piede di guerra ci sono anche avvocati e medici di famiglia. I primi diserteranno le cerimonie per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, in calendario per il 28 gennaio. I medici di medicina generale della Fimmg, invece, hanno proclamato quattro giorni di sciopero per difendere l'autonomia dell'Enpam. L'Unione delle camere penali italiani si dice «pronta alla mobilitazione» contro un governo accusato di agire con un metodo «inaccettabile, opaco e autoritario». I medici di medicina generale si asterranno dalle visite il 10 e il 13 febbraio. E l'11 e il 12 febbraio non saranno possibili chiamate urgenti alla Guardia medica e al 118. Saranno garantite solo le prestazioni indispensabili. Intanto il governo è al lavoro per mettere a punto il pacchetto sulle liberalizzazioni entro il 19 gennaio, prima della trilaterale con Francia e Germania. Nel provvedimento potrebbero esserci novità sulle frequenze tv. In vista c'è l'abbandono del meccanismo dell'assegnazione gratuita di sei canali agli operatori tv nazionali. di Tommaso Montesano

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