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Ritratto del capitano coniglio: cocktail, donne poi la fuga

Una naufraga olandese: "Schettino beveva con una bella signora". Di sicuro c'è che il comandante ha lasciato la Concordia prima di molti

Andrea Turco
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Francesco Schettino, 52enne di Meta di Sorrento, forse passerà alla storia come il comandante coniglio. L'uomo che riuscì a far affondare una nave gigantesca con a bordo oltre 4000 mila persone solo per fare un favore ad Antonello Tievoli, capo maitre nato all'Isola del Giglio. Il comandante avrebbe ordinato al timoniere di puntare la prua verso l'isola per fare il saluto della sirena agli abitanti. Quello che in gergo chiamano "l'inchino". Una decisione costata cara, visto che a quel punto lo scafo era a 150 metri dalla riva e il naufragio è stato inevitabile. Uno dei tanti errori che si sono susseguiti nella tragica notte di venerdì. L'allarme lanciato in ritardo -  "L'allarme - ha detto ieri il procuratore Verusio - è stato lanciato alle 22.42 - 22.43, mentre l'impatto si è verificato circa un'ora prima". Il mayday non sarebbe mai partito se non quando la Guardia Costiera contattò l'imbarcazione. I primi segnali d'allarme non sono arrivati dalla nave, bensì dalle chiamate concitate dei passeggeri ai carabinieri di Grosseto. Le notizie che giungevano dall'interno hanno fatto sì che la Guardia Costiera chiamasse la Costa Concordia. La risposta però era che a bordo c'era solo un blackout e che la situazione era sotto controllo. Forse il comandante pensava di riuscire a risolvere il suo errore per questo ha evitato di chiedere da subito aiuto. La confusione in quei momenti si fa sempre più acuta. Lo dimostra la richiesta fatta dalla Concordia ad una motovedetta della guardia di finanza. " Dalla nave ci chiesero di agganciare un cavo per essere trainati. Cioè come chiedere ad una formica di spostare un elefante". Le accuse al comandante - Stando alle prime ricostruzioni, Schettino avrebbe abbandonato la nave prima di assicurarsi che tutti i passeggeri fossero al sicuro. Il comandante pretendeva di coordinare l'evacuazione dalla riva. Un comportamento disonorevole per chi guida una nave che secondo il codice della navigazione dovrebbe essere l'ultimo ad abbandonare l'imbarcazione. Anzi alla richiesta della Guardia Costiera di ritornare a bordo lui pose un  netto rifiuto. Alle 5 del mattino il comandante chiamò sua madre "E' successa una tragedia, ma stai tranquilla, ho cercato di salvare i passeggeri. Per un pò non ti potrò telefonare". Una delle tante bugie del comandante in quella notte maledetta. Bar e belle donne - Si aggiunge poi quel che riporta il tabloid britannico Daily Mail citando la testimonianza di una passeggera olandese di 41 anni, Monique Maurek: "Quello che mi scandalizza di più - ricorda la donna - è quando ho visto il comandante passare gran parte della serata del naufragio bere al bar sotto braccio a una bella donna".    

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