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Elsa: "Largo alle donne nei cda delle società quotate"

La Fornero vuole sanzionare i gruppi presenti in Borsa che non hanno un'adeguata presenza femminile. Prepara il posto a qualcuno?

Lucia Esposito
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Elsa Fornero non vuole che la si chiami "la" ministra, né "la" Fornero come se volesse annullare ogni distinzione di genere ma poi  commenta lo spacco vertiginoso di Belen e critica l'uso che la televisione fa delle donne, e interviene anche sulle quote rosa. Il ministro del Welfare, tiene "sotto occhio" le società quotate in borsa per l'applicazione della quote rosa nei consigli di amministrazione: se non rispetteranno l'obbligo "saranno sanzionate in modo esemplare". Lo ha annununciato nel corso del convegno 'Donne al vertice per l'azienda di domanì, ha auspicato che le quota rosa vengano estese ai cda anche delle società non quotate. Fornero ha osservato che "le pratiche lasciano a desiderare in famiglia, scuola, istituzioni e pubbliche amministrazioni: alcune norme, anche 'tranchant' possono aiutare anche in via transitoria sempre che non vadano a detrimento del merito".   Parlando poi specificamente della società quotate Fornero ha detto che "le terremo d'occhio". Il ministro ha sottolineato come la presenza delle donne "al   centro del potere economico possa rappresentare anche un forte   miglioramento delle performance delle società e dell'economia".   "E' noto come l'Italia presenti i più bassi tassi di   occupazione femminile, pur con molte differenze tra Nord e Sud - ha   esordito Fornero nel suo intervento - Sarebbe pertanto sorprendente   che l'Italia presentasse una presenza femminile più alta nei board   delle società quotate". Ed infatti "così non è", ha sottolineato il  ministro, ricordando che la presenza delle donne è pari all'8%,   contro una media europea del 12,5%.   Tuttavia, ha assicurato Fornero, "le cose cambieranno e anche   rapiadmente, perchè, grazie a un'iniziativa trasversale delle forze   politiche ed alla mobilitazione delle organizzazioni" che si occupano   del tema "il Parlamento ha approvato una legge che porterà   rapiadamente le donne a rappresentare il 20% nei board e molto   rapidamente un terzo e sono fiduciosa che le società la   rispetteranno". Inoltre, ha detto il ministro ai suoi colleghi,   "stiamo predisponendo un regolamento che possa portare ad applicare le  stesse regole anche nelle società pubbliche e nelle istituzioni   politiche". Elsa all'attacco - Riguardo all'ipotesi di estendere le quote rosa alle società non quotate Fornero ha osservato: "Mi piacerebbe realizzarlo ma non sempre ciò che mi piace viene realizzato".   Rispondendo poi a chi solleva l'obiezione che ci potrebbe essere un problema di rispettare le quote rosa per una mancanza di donne con i requisiti richiesti il ministro è stata chiarissimo: "Mi rifiuto di credere che in un Paese con una alta scolarizzazione delle donne, che è anche superiore a quella degli uomini, mi rifiuti di credere che non ci siano le competenze adeguate alla copertura del terzo richiesto . Il ministro ha sicuramente davanti a sé il fulgido esempio della figlia Silvia Deaglio, docente all'Università di Torino (dove insegna anche il ministro). classe 1974, è professore associato alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Torino.  Guarda caso il medesimo tempio del sapere  in cui insegnano sia mamma Elsa che papà Mario. Ma è anche responsabile «responsabile unità di ricerca» della fondazione HuGeF, che si occupa di studi avanzati nel campo della genetica.

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