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Vincono le lobby. Ma il prof: "Nessuna retromarcia"

Monti sul pacchetto liberalizzazioni: "Accoglieremo solo certi emendamenti, non significa che il governo arretri"

Andrea Tempestini
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"Abbiamo una responsabilità verso l'opinione pubblica. Ci saranno alcune modifiche che verranno accolte e qualche altra modifica che non potremo accogliere e che non accoglieremo". Ma accogliere alcune modifiche non vuol dire andre incontro ad "un arretramento". Così il premier Mario Monti, a margine dell'incontro con l'omologo spagnolo, Mariano Rajoy, ha risposto alle critiche piovute sul governo tecnico che arretra in tema di liberalizzazioni, un testo bersagliato da emendamenti e nel mirino delle lobby. "Solo alcune modifiche" - Il presidente del Consiglio spiega che "gli interessi delle categorie  sono legittimi e il più delle volte comprensibili" e che sia naturale che si cerchi di tradurli in modifiche. Tuttavia il governo, pur aperto al dialogo, è disposto ad accettare solo alcune modifiche. "Il  governo tiene moltissimo ed è pronto a impegnare tutto il suo credito affinchè il risultato" sia raggiunto. E sempre in tema di liberalizzazioni, Monti sottolinea: "Ci puntiamo molto per liberare il nostro potenziale", coinvolgendo nel discorso anche la Spagna. "Le nostre opinioni pubbliche, sia pure con modalità differenti, e i nostri sistemi politici, stanno dando prova di grande maturità nella consapevolezza che è in gioco il benessere collettivo", ha continuato il premier. "Prevalga l'interesse generale" - "Gli obiettivi sono due: ci deve essere un bilanciamento nei sacrifici e che il livello dell'avanzamento verso la modernizzazione di un'Italia più competitiva sia un livello alto. Il bilanciamento si può avere anche con piccoli avanzamenti" ma la "responsabilità è quella di far prevalere l'interesse generale", ha continuato il presidente del Consiglio. Occorre - insiste il Professore - un "bilanciamento nella partecipazione dei sacrifici". Il premier aggiunge però che "è doveroso" che il governo tenga "aperto il dialogo con il Parlamento", al quale a fine settimana spetterà l'ultima parola sul testo. "Pil? Nostra linea non cambia" - Monti risponde poi a una domanda sulla decrescita del Pil italiano. Se si guarda alle previsioni della commissione Ue, ha spiegato, può "sorgere la domanda se il governo italiano cambierà, alla luce di questo dato, la propria politica per la crescita. La risposta è no", ha tagliato corto Monti. "La linea di interventi strutturali - ha aggiunto - già è stata tracciata: con le misure prese abbiamo salvaguardato fiscalmente le esigenze di crescita e di competitività".

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