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I No Tav ancora in corteo e stracciano i fogli di via

Val di Susa ancora invasa dai manifestanti, che si fanno beffa della giustizia accedendo impunemente alle zone vietate dopo i passati disordini

Matteo Legnani
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Il copione, in Val di Susa, si è ripetuto oggi, pur senza incidenti: migliaia di manifestanti No Tav, tra i quali giovani dei centri sociali, anarchici e rappresentanti politici dell'estrema sinistra locale e nazionale, hanno sfilato tra Bussoleno e Susa contro la realizzazione della ferrovia ad alta velocità. "Siamo in 75mila" hanno detto gli organizzatori del corteo. Una ventina di giovani che avevano ricevuto il foglio di via dopo gli scontri avvenuti in Val di Susa nel corso di precedenti dimostrazioni, hanno platealmente stracciato i divieti di accesso alla zona. Per la prossima settimana si annuncia il rischio di altri incidenti. Il movimento No Tav si prepara infatti a battersi contro gli espropri dei terreni dei No Tav che confinano con il cantiere della Maddalena di Chiomonte, che dovrebbero essere effettuati la prossima settimana. Gli avvocati del Legal team che seguono il movimento spiegano: "Se porvvederanno agli espropri con un'ordinanza prefettizia, li impugneremo per violazione dell'articolo 2 del Testo unico sulla pubblica sicurezza. Questo perché l'ordinanza prefettizia può essere motivata solo o dall'urgenza o dall'assenza di altri strumenti. E non sono questi i casi". Lo storico leader No Tav Alberto Perino avverte: "La prossima settimana occuperanno militarmente un terreno, abbatteranno la baita, ma saremo in tanti a farci sgomberare".

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