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Allarme obesità tra i neonati: supera i 5 chili il 50%

Nel Regno Unito è boom di "sumo-baby". Una situazione preoccupante: "L'eccessivo peso si può considerare irreversibile"

Nicoletta Orlandi Posti
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Boom di 'sumo-baby' nel Regno Unito, dove negli ultimi quattro anni è aumentato del 50% il numero di neonati obesi, che vengono al mondo cioè con un peso superiore ai   5 chilogrammi. Un fenomeno, avverte il 'Daily Mail', dovuto soprattutto ai chili di troppo delle mamme: la Gran Bretagna è uno dei Paesi europei maggiormente colpiti dall'epidemia di obesità fra gli adulti. Oltremanica l'ultimo caso risale a novembre, quando a Ipswich è nata Niamh Martin, una 'femminuccia' di quasi 7 kg. In Italia "non assistiamo a un allarme del genere - spiega Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri -  che si spiega in primo luogo con un mancato monitoraggio della gestante durante i nove mesi di attesa. Una futura mamma obesa o diabetica ha molte probabilità di dare alla luce un figlio con un peso già eccessivo alla nascita. Mediamente un bebè maschio dovrebbe  pesare 3,5 chilogrammi e una femmina 3,2. Il parametro da utilizzare è quello dell'indice di massa corporea, dunque varia in funzione anche dell'altezza del piccolo. Ma diciamo che se un neonato supera i   4,2-4,3 chilogrammi può già essere considerato troppo grosso". Una situazione preoccupante "perchè è difficile intervenire per modificarla, anzi: si può considerare irreversibile", spiega l'esperto: "un bimbo che nasce già di 4-5 chilogrammi è destinato a   rimanere obeso, perchè nei primi sei mesi di vita si fissa il numero   di cellule adipose nell'organismo, che non si può più ridurre.   Secondo Tam Fry del National Obesity Forum , infine i 'sumo-baby' aumentano anche "il pericolo di complicanze durante il parto: devono quasi sempre nascere attraverso taglio cesareo, oppure se si opta per quello naturale ci sono difficoltà legate alla dimensione del bimbo".  

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