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Putin stravince le elezioni L'opposizione: Brogli

Russia, gli sconfitti scenderanno in piazza. Vladimir festeggia: è convinto che guiderà il paese fino al 2024

Nicoletta Orlandi Posti
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Putin stravince le elezioni L'opposizione non ci sta   L'uomo forte della Russia, Vladimir Vladimirovich Putin, 59 anni, ex agente del Kgb, come previsto torna al Cremlino per il suo terzo mandato, stavolta di sei anni, e punta a restarci fino al 2024. Nonostante le voci contrarie degli ultimi giorni il premier uscente c'è l'ha fatta ampiamente al primo turno, "in una battaglia aperta ed onesta", ha rivendicato commosso davanti ad oltre 100.000 sostenitori a Mosca con al fianco l'attuale inquilino del Cremlino, Dmitry Medvedev. Il voto di ieri - macchiato da "brogli" ed "illegittimo" secondo l'opposizione - è stato soprattutto un referendum sui prossimi 12 anni del suo "regno", la cui legittimità per la prima volta è stata messa in discussione da un vasto movimento d'opposizione."Sono state elezioni vergognose" per l'opposizione russa, che oggi torna in piazza con una manifestazione dagli sviluppi imprevedibili. "La Russia non ha un nuovo presidente, ma un usurpatore e domani protesteremo anche per questo", ha detto i candidati sconfitti. "Quello che è successo oggi dimostra che non possiamo usare i mezzi del dialogo politico, non abbiamo nessun altra scelta che scendere in strada, anche se pur sempre in modo pacifico". Guarda il video su LiberoTv: Le immagini dei brogli elettorali in Russia Guarda il video su LiberoTv: Femministe si spogliano per protestare contro Putin VVP, come viene chiamato in Rete, domina incontrastato la scena politica nazionale già dal 1999 quando un Boris Eltsin ormai al tramonto e sempre più appannato lo nomino premier per affrontare l'emergenza cecena e la serie di attentati "ad orologeria" - secondo i suoi detrattori - che colpirono Mosca. La sua carriera politica cominciò nel maggio del 1990 quando fu nominato consigliere del sindaco di San Pietroburgo per gli Affari Internazionali. Dal 2000 Cremlino, quando fu eletto per la prima volta capo di Stato, nei sue primi due mandati presidenziali il Paese ha vissuto una crescita economica senza pari, mentre la sua popolarità schizzava oltre il 75%. Quando nel 2008, impedito dalla Costituzione a ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo, ha lasciato la poltrona più alta del Paese al suo delfino Dmitry Medvedev, si è seduto su quella di primo ministro, diventando il capo di governo più influente della Russia post-sovietica. Guida il partito Russia Unita, che ha già vinto le legislative del 4 dicembre, da cui è uscito comunque ridimensionato. Putin aveva cominciato a combattere il calo di consensi già a maggio scorso, fondando il Fronte popolare pan-russo, ombrello sotto il quale ha riunito suoi sostenitori ed esponenti della società civile nel tentativo di prendere le distanze dal sempre meno popolare Russia Unita, di cui zar Vlad è leader senza mai essersi ufficialmente iscritto. Il leitmotiv della propaganda elettorale è stato "stabilità". Putin si è presentato come il solo in grado di garantire ordine e prosperità, contro chi da occidente vuole destabilizzare il Paese, con scenari da rivoluzioni colorate. La notizia dello sventato attentato ai suoi danni rinforza solo questa tesi. In campo economico, ha promesso di accelerare le privatizzazioni, garantire trasparenza nelle società pubbliche e portare la Russia tra le prime 20 nazioni al mondo in termini di clima di investimenti, ostacolati oggi dalla crescente corruzione e dalla troppo stretta interconnessione tra potere politico e giudiziario.  

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