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Sentenze a favore del Cav Travaglio va fuori di testa

Distrutto il suo teorema sul Cav mafioso. Sul 'Fatto' leader degli anti-Silvio contro tutti: Quirinale e giudici compresi

Matteo Legnani
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Il tris di sentenze  che ha stretto giro ha visto prevalere Silvio Berlusconi e gli uomini a lui vicini sul partito degli anti-Cav deve aver lasciato un bel segno nella mente di Marco Travaglio, che di quel partito è da quasi vent'anni uno dei principali e indefessi agitatori. Perchè l'editoriale scritto oggi su "il Fatto quotidiano" è quello di una persona confusa, in bambola, che non sa più con chi prendersela. Fino a poco tempo fa c'era Silvio: corruttore, evasore, puttaniere e persino (o soprattutto) mafioso. Poi è arrivata la sentenza d'appello sul caso Mills. Poi quella della Cassazione su Marcello Dell'Utri. Infine le motivazioni della sentenza di condanna di un boss del Brancaccio, nella quale i giudici (i giudici) escludono che da parte di Forza Italia (definita in sentenza come "nuova entità politica") abbia avuto un qualche ruolo nelle stragi di mafia del '92 e del '93. Ecco, questo deve essere stato il colpo di grazia. Perchè sulle "origini mafiose" del "miracolo Forza Italia"), il partito nato in pochi mesi e capace di sbaragliare tutti nel '94, travaglio ha sempre messo la mano sul fuoco. E adesso? Adesso se la prende con i politici (di tutti gli schieramenti tranne Vendola e Di Pietro, quelli ancora li tiene in palmo di mano), il Quirinale, le alte cariche dello stato, i ministri tecnici, persino i giudici. Colpevoli di non voler fare luce, anzi di ignorare proprio, il biennio della strategia delle stragi e la trattativa Stato-mafia. Per la verità si è indagato e si sta indagando, si sono fatti processi ed emesse sentenze. Ma a lui, Travaglio, tutto questo non interessa. Dice: "Fate schifo". Chi? Tutti. Tranne lui, ovviamente.

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