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Piero Fassino, Giannini a DiMartedì: "In questa vicenda c'è un profilo personale"

Roberto Tortora
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C’è attesa per le decisioni della procura di Civitavecchia in merito al caso di Piero Fassino, colto con le mani nella marmellata, anzi nei profumi, al Duty Free del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino. Più di un tentativo di furto, maldestro, costato la gogna mediatica all’ex-sindaco di Torino. Il procuratore Liguori dovrà stabilire se archiviare per tenuità del fatto o procedere nei confronti di Fassino. Di questo caso si discute a DiMartedì, il programma di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Il padrone di casa chiede all’ex-direttore de La Stampa, Massimo Giannini, perché non si parla tanto di questo caso e perché non venga ritenuto un “affaire” politico.

Questa la risposta di Giannini: “Quello di Fassino è un caso particolarmente complicato, perché intanto, nella prima fase, non era chiara la versione ufficiale. Adesso, come per la Santanchè, cominciano ad uscir fuori i testimoni che riferiscono che non sia la prima volta etc. La sensazione è che io fatico a credere che sia un complotto contro Fassino, perché in questa fase – spiega Giannini - Fassino non è che sia il presidente della Spectre. È un ex-leader, deputato, etc.. C'è, però, un profilo più personale nella vicenda Fassino, c'è anche chi ha parlato di cleptomania, anche perché un profumo francamente... faccio fatica a pensare che abbia rubato per il partito come si diceva ai tempi di tangentopoli (ride, ndr), trattandosi di due profumi”.

 

 

Fassino, intanto, è ovviamente preso di mira dai media per questa assurda vicenda, anche il tg satirico “Striscia La Notizia” ci ha creato su una gag: "Si stanno avvicinando le elezioni europee, quale partito sente il profumo della vittoria? Scusate se ho detto profumo, eh", parte subito in quarta Gerry Scotti accanto a una sorridente Michelle Hunziker.

 

 

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