Sigarette, lo stretto legame tra il fumo e il suicidio
Una brutta notizia per gli amanti delle sigarette: secondo una ricerca riportata da Plos One, rivista no profit di scienziati e medici, i soggetti fumatori sono maggiormente esposti alla tentazione di volersi togliere la vita. Lo studio è durato 4 anni prendendo come campioni oltre 30mila persone di diverso genere e i risultati sono preoccupanti: oltre 1600 soggetti hanno effettivamente dichiarato di aver tentato il suicidio e di questi la maggioranza schiacciante ha il vizio del fumo indipendentemente da altri fattori di tipo sociale, demografico, caratteriale o psichiatrico. Una convincente ipotesi dei ricercatori conduce all'ipossia, ovvero la scarsità di ossigeno nel cervello, tipica dei fedeli al fumo e quindi la soluzione migliore se si è inclini a uno stato depressivo sarebbe quella di smettere. Infatti è generalmente dimostrato che il corpo umano comincia a subire dei benefici a livello fisiologico già a poche ore in assenza di nicotina, ma superata l'astinenza si ha anche un miglioramento psichico. Fra i soggetti più a rischio sono presenti i nuovi fumatori e soprattutto chi è ricaduto nella vecchia cattiva abitudine ed entrambe le categorie presentano un'inclinazione alla tristezza molto superiore rispetto agli assidui abitudinari della sigaretta. Il tabacco è una sostanza stimolante e viene generalmente utilizzata dai depressi aggravando però la loro condizione. I metodi per rinunciare a questa dipendenza sono svariati e per niente semplici. Si può ricorrere a diversi rimedi fra cui le sigarette elettroniche e i cerotti anche se c'è ancora aperta una discussione riguardo alla vareniclina, sostanza presenti in questi ultimi che ha delle ripercussioni psichiatriche, ma non si sa ciò ogni quanto e in che condizioni possa accadere.