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Vaccino, nessun prolungamento dell'intervallo tra punture. Si valuta l'ipotesi della terza dose a settembre

Fabio Rubini
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In Lombardia non ci sarà il prolungamento dell'intervallo tra prima e seconda dose del vaccino. A dirlo, intervenendo in Commissione Sanità al Pirellone, è stato il direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi. "In linea di principio, al momento non autorizziamo la modifica della data di somministrazione della seconda dose". Il dibattito sulla possibilità di modificare la data della seconda dose, si era aperto nei giorni scorsi per i casi in cui la stessa capiti nei giorni in cui gran parte dei lombardi si trovino in vacanza.. E' in corso un'interlocuzione già da ieri in conferenza Stato-Regioni per capire se si possa trasferire nella sede di vacanza della persona la seconda dose, ma in questo momento non siamo in grado, dal punto di vista della prenotazione e della disponibilità di vaccini, di dare una risposta positiva - ha aggiunto -. Abbiamo fatto una deroga pratica per la seconda dose degli insegnanti che fossero impegnati nelle attivita' di scrutini di esami con il contatto diretto al call center per chiedere spostamenti, ma in linea di principio la data della seconda dose è quella fissata".

Pavesi ha parlato anche della validità del vaccini, della green card e dell'eventuale terza dose. "In questo momento non c'è un'indicazione precisa che ci dica che dopo sei mesi l'efficacia del vaccino vada a spirare e non abbiamo un'indicazione precisa per quanto la validità del vaccino debba essere mantenuta in vita e fino a quando questa green card può portare la data di vaccinazione, siamo anche noi in attesa di un chiarimento". E ancora: "Ovvio che la data dei sei mesi ci pone drammaticamente di fronte alla necessità, se fosse confermata, di riprendere l'attività vaccinale con la terza dose già nei prossimi mesi soprattutto per il personale sanitario e delle Rsa, iniziate già a gennaio - ha precisato Pavesi - Questo ci creerebbe dei problemi organizzativi e di disponibilita' di vaccini secondo noi drammatico. E' un quesito che abbiamo posto al ministero e non c'è stata ancora data una risposta definitiva".

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