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L'Europa boccia Beppe Sala: "Irregolarità nelle spese per le biciclette". Ritirato il contributo al Comune di Milano da 1,5 milioni

Massimo Costa
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L'Europa ritira i soldi per le biciclette a noleggio del Comune di Milano. Il contributo da 1,5 milioni, stanziato a seguito del progetto presentato tre anni fa dalla giunta Sala per l'estensione del servizio BikeMi, è stato revocato in seguito ad alcune verifiche dell'Autorità di gestione del Programma operativo Nazionale istituito dalla Commissione europea. Al Comune di Milano vengono contestate alcune irregolarità nell'affidamento del servizio, emerse sia nei controlli a campione dell'Audit interno, sia in seguito all'analisi delle contro deduzioni presentate da Palazzo Marino: «Al termine delle verifiche espletate» recita il rapporto firmato in data 1 aprile, «è possibile concludere che l'esito dell'audit è negativo, in quanto sono state rilevate criticità o irregolarità tali da inficiare la correttezza e regolarità delle spese dichiarate».

Il piano del Comune, per cui erano stati chiesti i fondi europei, prevedeva la realizzazione di «30 aree per la mobilità ciclabile», con la realizzazione di 25 stalli per le biciclette a noleggio in periferia (tra Lorenteggio e l'asse del Sempione) e altre 5 nuove stazioni in centro (con il contestuale ampliamento delle 7 esistenti). Oltre ai parcheggi dove posizionare e ritirare le bici a noleggio, sono state ovviamente acquistate anche 630 nuove biciclette. Obiettivo: «Potenziare la mobilità ciclistica aumentando le connessioni fisiche tra i quartieri periferici e il resto della città».

Un progetto ambizioso, al quale però l'Agenzia che gestisce i fondi europei ha tagliato i soldi. Sotto accusa ci sarebbe l'affidamento del servizio da parte di Atm a Clear Channel, la società di pubblicità che gestisce il servizio in cambio degli introiti pubblicitari. Il Comune, nella seduta di giunta del 4 giugno, ha deciso di ricorrere «avanti la competente autorità giudiziaria per ottenere l'annullamento del ritiro dei fondi». Secondo la giunta, «sussistono argomenti difensivi che potrebbero trovare accoglimento davanti all'autorità giudiziaria». Chissà se la battaglia nei tribunali da parte della giunta Sala porterà alla restituzione dei soldi per comprare biciclette e stazioni. Per il momento le indagini condotte dall'Autorità di gestione del «Pon», il piano operativo nazionale che distribuisce i soldi alle Città Metropolitane, non lascia scampo al Comune di Milano. Nonostante Palazzo Marino abbia mandato le sue controdeduzioni all'Audit, il taglio dei fondi è stato confermato e il 6 aprile l'Autorità ha richiesto ufficialmente al Comune di revocare il contributo concesso e di «recuperare quanto già erogato a favore del beneficiario Atm». Sul sito dell'Agenzia Pon metro, risultano già erogati 816mila euro, poco più della metà della somma contestata. Al cento della diatriba ci potrebbe essere anche l'iter amministrativo che ha portato all'acquisto delle nuove stazioni: l'affidamento del servizio complessivo del bike sharing era stato messo a gara nel 2007, mentre la successiva tranche di stalli era stata comprata nel 2018 (quando le regole delle gare erano ovviamente cambiate rispetto a 11 anni prima).

Non è il primo intoppo riguardante il servizio delle bici a noleggio: all'inizio del 2020 erano stati riscontrati problemi al telaio della flotta appena acquistata, ed erano state ritirate dalle strade 1200 mezzi (500 tradizionali e 700 a pedalata assistita). Qualche mese dopo, tornarono disponibili con un rinforzo attaccato al telaio.

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